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Scarse le politiche ambientali in Italia. L'Onu scoraggia gli investitori “solo per i coraggiosi”


mercoledì 28 ottobre 2009
    
Scarse le politiche ambientali italiane. L'Onu scoraggia gli investitoriIn Italia non si pensa abbastanza alla cosiddetta Green Economy. O almeno è quello che l'Onu che in una nota pubblicata sul sito ufficiale dedicato alla convenzione sul clima dichiara “investire sul clima in Italia? Una cosa solo per coraggiosi”.
 
Il riferimento è all'analisi condotta da Deutsche Bank sulle politiche ambientali di 109 paesi e che ci vede classificati al livello più alto (livello 3)nella classifica del rischio per le imprese che intendono investire nel settore.
 
Al secondo livello (rischio moderato) ci sono, Usa, Regno Unito, Canada, Russia e India, mentre le nazioni posizionate nel livello di rischio più accettabile ci sono paesi come Francia, Germania, Cina e Brasile.

Lo studio della Deutsche Bank, commissionato dalla Columbia University, si basa sugli indirizzi di governo e sulle politiche quadro a sostegno dei paesi in merito alle politiche ambientali.

Riguardo all'Italia l'Onu non ha dubbi e si affretta a scoraggiare i possibili investitori “Se state cercando opportunità di investimento collegate ai cambiamenti climatici – si legge sul sito -, non mettete l'Italia in cima alla vostra lista''.
 
A sostegno di questo giudizio viene poi aggiunto ''non e' assolutamente chiaro che tipo di legislazione il suo primo ministro Silvio Berlusconi intenda adottare sul clima''.
 
La dura critica dell'Onu potrebbe rappresentare un'opportunità per il governo italiano che forse non si è ancora reso conto di quanto l'economia mondiale stia cambiando spostando l'asse degli investimenti verso verso canali nuovi, che vedono al centro il risparmio energetico e la tutela dell'ambiente. Se non vogliamo rimanere tagliati fuori dal progresso, anche e soprattutto culturale ed umano, forse è ora che anche in Italia si cambi registro.
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