La Svezia ha recentemente ricevuto il riconoscimento ufficiale di status "ASF-free" (indenne da peste suina africana), un importante traguardo raggiunto un anno dopo la scoperta della malattia in un cinghiale nella contea di Västmanland. Questo successo è il risultato di un impegno collettivo, in particolare da parte dei cacciatori, che hanno svolto un ruolo cruciale nella ricerca e nel monitoraggio delle carcasse degli animali infetti.
Il coordinamento attivo tra cacciatori, autorità e altre parti interessate ha dimostrato l'efficacia di un approccio cooperativo nella gestione della crisi. L'Associazione svedese per la caccia e la gestione della fauna selvatica ha collaborato senza sosta dal momento della scoperta del focolaio, assumendosi la responsabilità della ricerca delle carcasse e contribuendo alla pianificazione strategica insieme alle autorità.
In un contesto di crisi, l'associazione ha assicurato che i cacciatori coinvolti nella ricerca ricevessero un risarcimento finanziario, incentivando la partecipazione anche da regioni vicine. Grazie a questi sforzi, i cacciatori locali hanno creato un clima di fiducia e comprensione tra la popolazione, essenziale per il successo della campagna contro l'ASF.
La metodologia adottata in Svezia per affrontare la peste suina africana è stata lodata e rappresenta un modello replicabile per altri paesi europei, evidenziando l'importanza della cooperazione e della gestione condivisa nella salvaguardia della fauna selvatica e della salute pubblica. (Fonte: FACE)