A seguito dell'apertura di una nuova fase da parte della Commissione Ue per valutare la modifica dello status del lupo, gli agricoltori riportano l'attenzione sull'urgenza di intervenire ora per salvare gli allevamenti, minacciati da attacchi quotidiani.
Coldiretti in una nota ricorda che la presenza del lupo in Italia si è moltiplicata negli ultimi anni, con un forte aumento dalla regione alpina fino al sud, portando il numero stimato di lupi a circa 3.300 esemplari, di cui 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 nel resto della penisola. Questo aumento ha causato una diminuzione del 10% nella popolazione di pecore negli ultimi cinque anni, secondo un'analisi della Coldiretti.
La Coldiretti sottolinea che il lupo non è più in pericolo, ma ora il rischio maggiore è la scomparsa delle comunità rurali e delle aree montane a causa dell'abbandono delle famiglie e dei giovani che faticosamente stanno cercando di ripristinare la biodiversità con il recupero delle razze italiane di mucche, capre e pecore.
Anche la Cia-Agricoltori Italiani accoglie con favore le dichiarazioni della Commissione Ue, nonchè la proposta di legge del Pd sulla prevenzione e gli indennizzi dai danni di predazione, che mira a preservare le attività zootecniche dai pericoli causati dalla mancata gestione della fauna selvatica. Il provvedimento prevede tre interventi chiave: la predisposizione di un piano di cattura e gestione per contrastare i processi di ibridizzazione del lupo, la creazione di un fondo statale per i risarcimenti dei danni diretti e indiretti alle imprese e l'istituzione di un ulteriore fondo per la prevenzione degli attacchi dei predatori.
La Cia ritiene fondamentale l'attenzione dedicata al contrasto dell'ibridazione lupo-cane, che aiuta a salvaguardare la purezza della specie del lupo e a limitare la dispersione di cani vaganti inselvatichiti sul territorio. Il presidente della Cia, Cristiano Fini, sottolinea l'importanza di incrementare le attività preventive e le misure di contenimento per evitare il sovrappopolamento del lupo, a tutela del settore zootecnico e delle comunità rurali.
Il presidente Fini conclude affermando che la protezione del lupo dovrebbe tenere conto della sostenibilità degli allevamenti, in particolare quelli ovi-caprini, e dell'importante ruolo degli allevatori e degli agricoltori come veri custodi del territorio. È urgente adottare misure responsabili sia per la conservazione dell'ambiente e degli animali selvatici che per il sostegno degli agricoltori e degli allevatori.
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