Con una lettera ufficiale, indirizzata all’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Josep Borrell, gli eurodeputati della lega chiedono con forza di sanzionare il comportamento della Libia, che dal primo di settembre tiene sotto sequestro i due pescherecci siciliani “Antardide” e “Medinea”, di Mazara del Vallo.
Ad oggi i 18 componenti dell’equipaggio sono trattenuti a Bengasi. L'intervento libico sembra sia scaturito dalla presunta violazione dell’autoproclamata zona di pesca protetta. Il tratto di mare in cui è avvenuto il sequestro dei pescherecci sarebbe considerato zona militare dalla parte est-libica. Si tratta solo dell’ultimo, increscioso, episodio di una lunga serie di incidenti che hanno interessato negli ultimi anni pescherecci italiani operanti nelle acque prospicienti la Libia, che si sono spesso conclusi con il pagamento di multe e la confisca del pescato, ma in alcuni casi hanno comportato l’arresto dell’equipaggio e il sequestro del peschereccio. La Libia non è nuova ad iniziative che presentano profili di illegalità o illegittimità - evidenziano i parlamentari del gruppo ID - già nel 2006 l’Unione europea ha contestato le azioni della Libia che si era resa protagonista, nel 2005, di comportamenti scorretti, in merito alla rivendicazione di una Zona di Protezione di Pesca (ZPP) di 62 miglia marine in aggiunta alle 12 miglia di acque territoriali.
“La situazione é inaccettabile, con quest’ennesimo atteggiamento di prevaricazione la Libia continua palesemente a violare i diritti fondamentali dell’uomo” dichiara Marco Dreosto, vicepresidente al Parlamento Europeo, della Commissione sulle interferenze estere “chiediamo quindi l’immediato intervento dell’UE, sia mediante l’applicazione di sanzioni, sia per riportare a casa i nostri connazionali”.