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Bergamo, gli chef a scuola di selvaggina


giovedì 30 maggio 2019
    

 
 
Il 27 maggio si è svolto a Lallio (BG) un workshop dedicato ai ristoratori realizzato nell’ambito del progetto scientifico ”Selvatici e Buoni” sostenuto dalla Fondazione UNA Onlus (Uomo Natura Ambiente) dedicato alla gestione della carne di grossa selvaggina (prodotto di gusto elevato, sano e sostenibile) quale importante strumento di valorizzazione del territorio.  

L'incontro ha concluso le due giornate di formazione dedicate ai ristoratori del territorio bergamasco con l’obiettivo di approfondire le modalità di preparazione a base di carne di selvaggina al fine di valorizzarne le caratteristiche e diffonderne l’utilizzo nell’ambito della ristorazione.

Durante l’evento, introdotto da Luca Pellicioli, sono intervenuti Baldassare Agnelli – titolare azienda - Silvio Barbero - Vice presidente Università Scienze gastronomiche di Pollenzo, Nicola Perrotti  - Presidente Fondazione Una, Antonio Sorice – Presidente Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva -  Oscar Fusini - Direttore Ascom Confcommercio Bergamo, Michele Bornaghi - Presidente Federcaccia Bergamo e Iris Rossi – Franchi Food Academy. Inoltre, Roberto Dormicchi - Chef della Franchi Food Academy, ha condotto uno show cooking all’interno della sala del centro ricerca e formazione SAPS Agnelli Cooking Lab.
 
Obiettivo del Progetto avviato a Bergamo nel settembre 2017 e che si chiuderà a ottobre 2019 con un evento finale di presentazione dei risultati emersi ed elaborati dai vari attori coinvolti è quello di sviluppare attraverso un percorso partecipato dai differenti stakeholders le modalità operative per la gestione della filiera delle carni di grossa selvaggina attraverso attività di formazione, educazione all’utilizzo delle risorse, miglioramento delle caratteristiche igienico sanitarie, caratterizzazione e valorizzazione del prodotto fino alla promozione sul territorio.
 
La selvaggina è una carne pregiata e biologica (l’animale nasce e cresce in natura), dalle grandi potenzialità in termini economici e occupazionali, e per valorizzarla al meglio occorre sviluppare su tutto il territorio nazionale una filiera certificata della carne selvatica.

Tra le altre attività il Progetto ha organizzato corsi di formazione rivolti mondo venatorio sul corretto trattamento delle carni di grossa selvaggina, la raccolta di dati per la definizione degli aspetti sanitari e storico-culturali legati al consumo di selvaggina oltre a rassegne di degustazioni guidate durante il periodo estivo.
Il Progetto è stato particolarmente apprezzato e verrà esteso in altri ambiti regionali attraverso la sottoscrizione di un Protocollo di Intesa, tra i promotori del Progetto e la Regione Lombardia la cui firma è allo stato in fase di autorizzazione regionale.
 

 
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2 commenti finora...

Re:Bergamo, gli chef a scuola di selvaggina

Quando si parla di selvaggina ,selvaggina vera e non polli colorati o lepri lanciate il giorno prima ,parliamo di carne che e' stata gia'aromatizzata da madre natura ,si puo' aggiungere qualche bacca ti ginepro un pizzico di timo ecc.. quello che conta e' la frollatura e la rosolatura che dara' il gusto finale eccezionale. Per esempio arrostire dei grassi tordi allo spiedo inframezzandoli con pezzi di maiale d'allevamento e' un tipico errore che non ci fara' gustare il vero sapore di questi squisiti pennuti,panna finale sulla carne di cinghiale??'' Ma per carita' ,lavare e sciaquare una beccaccia o un gallo forcello??? ma per carita' di dio. Il miglior modo di gustare la selvaggina e' allo spiedo se e' abbastanza grassa o al forno .per esempio ricordo i miei nonni carissimi che rosolavano in padella quando ancora si potevano cacciare beccafichi pispole allodole e strillozzi favolosi con patate e peperoni venivano rosolati rigorosamente nella padella di ferro con un cucchiaio di strutto ma di maiale vero casereccio e una volta rosolati gli uccelletti si buttavano insieme patate e peperoni rossi .Ho frequentato molti ristoranti ma il sapore di questo piatto non lo ritrovero mai piu'.oggi gli chef sono un po' troppo esaltati.

da Caccionne 31/05/2019 14.24

Re:Bergamo, gli chef a scuola di selvaggina

Gli chef vadano a scuola dai cacciatori 70enni . Regola numero uno la selvaggina quella vera non potra' mai venire esaltata da panna e schifezze varie salse e quant'altro. Tordi e selvaggina minuta mai sotto l'acqua ,beccaccia per carita' di dio lavarla e sciaquarla .

da Caccione 30/05/2019 20.07