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Federparchi: orsi e lupi in aumento in Italia


venerdì 11 maggio 2018
    

Alcuni grandi carnivori sono aumentati di numero negli ultimi anni estendendosi a zone dalle quali erano quasi scomparsi". Lo ha affermato il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri durante il seminario sul tema a Pescasseroli -. Penso agli orsi nelle Alpi orientali  o ai lupi nelle regioni appenniniche. In alcuni casi si tratta di sforzi di reintroduzione messi in atto dalle istituzioni,  come per l‘orso nel parco del’Adamello Brenta,  in altri (è il caso del lupo) di dinamiche naturali della specie,  favorita dalla protezione accordata in Italia e in Europa dopo il 1977 e dall’aumento delle risorse alimentari

"Se gli orsi sia nelle Alpi che in Abruzzo, sopravvivono ancora con piccole popolazioni (in tutto circa cento esemplari) - continua l'intervento di Sammuri - si deve esclusivamente al fatto che esistono parchi e riserve che ormai da quasi un secolo sono impegnati in un grande sforzo di tutela. Presidenti, direttori, tecnici, ricercatori, veterinari, guardaparco, carabinieri forestali, contribuiscono a questo  risultato. Basti pensare che nell’Europa centro occidentale l’orso è stato sterminato nel Medioevo e che tutt’oggi in paesi che si dicono civilissimi, gli sparano a vista.

Diverso il discorso sul lupo. – prosegue Sammuri - L'enorme espansione degli ungulati selvatici (cinghiali, cervi, daini, caprioli, cioè le prede naturali del lupo), ne ha favorito la sopravvivenza e quindi l'incremento numerico. In Italia oggi i lupi  sono da 5 a 10 volte più numerosi rispetto alla metà degli anni ‘70 del secolo scorso e questo ha determinato anche la ricolonizzazione di territori dai quali era scomparso da oltre un secolo.  Proprio nelle zone di nuova espansione si registra il maggior  conflitto con le attività umane, in particolare con gli allevamenti di animali. Se la UE e l'Italia decidono di tutelare il lupo, allo stesso modo devono tutelare chi ne riceve danni. Del resto se si indennizzano i danni prodotti dai cinghiali - specie di nessun interesse per la conservazione e che, anzi, va limitata perché troppo abbondante in alcune aree - non si capisce perché non si debba fare altrettanto (e con decisione) per i danni prodotti dai lupi.

C’è poi il nodo degli ibridi e dei cani inselvatichiti o mal custoditi; anche questi protagonisti di molti danni alle attività economiche. Un controllo efficace dei cani e la rimozione degli ibridi diminuisce i danni e favorisce il mantenimento della purezza genetica del lupo. I Parchi italiani  e le Aree protette -  conclude il Presidente di Federparchi - da anni si occupano di questi problemi e  devono proseguire il loro impegno  per la riduzione delle criticità, cogliendo  le opportunità che vengono dal valore aggiunto delle risorse ambientali e della biodiversità.”

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1 commenti finora...

Re:Federparchi: orsi e lupi in aumento in Italia

Nei parchi e riserve, il lupo e l'orso,dovrebbero per dispetto mangiarsi tutto. Sai che goduria!!!

da Fucino Cane 11/05/2018 11.00