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Parco Alta Murgia. Per il cinghiale più gestione venatoria


venerdì 27 aprile 2018
    

Il Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha avviato una delle operazioni previste per il contenimento del cinghiale. Sul sito dell'ente è stato pubblicato un avviso per il coinvolgimento  degli operatori agricoli disponibili alla concessione in uso di aree agricole di proprietà per i recinti di cattura cinghiali.

Con lo stesso si apre ad un nuovo modello di cooperazione integrata  nella individuazione, segnalazione ed eventuale cattura (attraverso accordi e intese con gli agricoltori). Il Parco sta lavorando, attraverso tavoli istituzionali per chiedere alla Regione l'ampliamento delle Aree Contigue del Parco dove è possibile esercitare  la caccia nelle forme previste dalla Legge n. 157/92. A tal proposito si chiede la modulazione della pressione venatoria in funzione dello status delle popolazioni presenti nell’area protetta e nell’area contigua e delle scelte gestionali assunte dall’Ente gestore;  lo svolgimento della gestione venatoria per i residenti dell’area protetta, secondo regole che consentano un  effettivo  uso  sostenibile  delle  popolazioni  di  Cinghiale  con modalità,  tempi e  tecniche  adeguati  e  che tengano conto anche degli effetti collaterali dell’attività venatoria (ATC del Parco); adottare una strategia nazionale di gestione del Cinghiale concordata tra ANCI e FEDERPARCHI, pur nel rispetto delle differenti finalità istitutive, risulti basata su un’opportuna armonizzazione e coordinamento degli interventi che si eseguono nelle aree protette, nelle aree contigue, negli ambiti pubblici e privati di caccia nel rispetto delle vigenti leggi in materia.

Sulla scorta dei precedenti punti, si chiede di adottare le migliori e più efficaci azioni urgenti di contenimento della specie  (selecontrollo, cattura, prevenzione)  sulla scorta delle buone pratiche  nelle Aree Protette Italiane da armonizzare in base alle caratteristiche dei territori  (parere ISPRA n. 48980/TA23 del 5.10.2017). Infine il Parco intende impegnare  la  Regione  Puglia  ad  accordi  e  intese  (organismi  intermedi)  con  le  Aree  Protette  per l’attivazione di  filiere corte per la valorizzazione e certificazione delle carni  da cinghiale nella ristorazione e trasformazione manifatturiera locale  con la partecipazione delle ASL e dei nuovi modelli di macellazione non cruenti (con macelli mobili) che permettono di contenere gli effetti legati alle condizioni post cattura e/o uccisione.

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1 commenti finora...

Re:Parco Alta Murgia. Per il cinghiale più gestione venatoria

IL VERO PROBLEMA E' IL PARCO STESSO

da Fox 27/04/2018 16.06