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Scoiattolo rosso: dopo l'obbligo di intervento dall'UE una piccola buona notizia dall'Umbria


giovedì 26 gennaio 2017
    

Ci sono speranze in Umbria sulle sorti che sembravano ormai segnate dello scoiattolo rosso. I primi segnali incoraggianti sul progetto Life U-Savereds (costo 1,4 milioni di euro, metà dei quali provenienti dall'Unione europea, con il sostegno di Ispra e in collaborazione con la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, la Regione Lazio, Legambiente Umbria e l’Istituto OIKOS srl.), sono stati presentati in questi giorni in una conferenza stampa.

Ovvero che, a Perugia “è stata rilevata la presenza dello scoiattolo autoctono in una zona a ridosso del Parco Faunistico della Città della Domenica. Due individui infatti sono entrati ripetutamente nelle trappole presenti nell’area. E’ un risultato importante, che permette di affermare che si potrà tornare a vedere lo scoiattolo rosso anche in una zona dove la presenza della specie alloctona è stata fino ad ora tanto rilevante”.

Quanto osservato a Perugia (a dir vero poco, ma sempre un punto di partenza), si deve all'intervento sugli antagonisti grigi, 470 esemplari rimossi nella zona (e soppressi, almeno per la maggior parte, altri andranno a popolare, una volta sterilizzati, i parchi cittadini). E' importante sapere che il progetto life si deve  all'obbligo di intervento, ovvero all'imposizione da parte dell'Europa, che con il regolamento EU 1143/14 ha definitivamente stabilito che gli Stati Membri devono impegnarsi a prevenire la diffusione delle specie invasive ed eventualmente intervenire attuando azioni di controllo. Altrimenti, come abbiamo visto in anni ed anni di immobilismo e ricorsi animalisti, addio scoiattolo rosso in Italia.

“In Europa – ha ricordato Piero Genovesi di Ispra e Presidente del gruppo anti specie invasive dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura - sono 1400 le specie invasive che mettono a repentaglio la biodiversità: le più conosciute, in Italia, sono le nutrie che già oggi costano un patrimonio alla collettività per i danni arrecati agli argini dei fiumi, ma ce ne sono a decine, a cominciare dal calabrone asiatico o dal senecio africano, una pianta tossica che infesta l'Appennino, molto pericolosa per il bestiame. Capitò anche a me, da bambino, di liberare una tartaruga e ancora me ne pento". Messaggio chiaro non solo per i bambini ma soprattutto per le mamme, i papà e tutta quella ottusa genìa di importatori di animamali esotici e ripopolatori fai-da-te, autentici vandali del nostro ecosistema". 
 
Secondo i dati sulla presenza dello scoiattolo grigio in Umbria è stato stimato che lo scoiattolo grigio è presente prevalentemente in una zona centrale di 3,4 km2, ma la gamma complessiva è più ampia e si estende per circa 35 km2. Il campionamento è stato condotto principalmente nella zona centrale della distribuzione dello scoiattolo grigio e in una zona cuscinetto intorno alla zona di nucleo. Nel complesso, con questa metodologia è stata esaminata una superficie di circa 13,5 km2 ed è stata ottenuta una stima di 1510 individui. Secondo i dati raccolti, è stato stimato che solo 112 scoiattoli rossi erano ancora presenti nella stessa area 13,5 km2.

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