Non aggiunge nulla a quanto già precedentemente ribadito dall'UE la risposta giunta in questi giorni ad un'interrogazione dell'europarlamentare
Andrea Zanoni da parte del commissario Ue all'Ambiente
Janez Potocnik sulla possibilità di
aprire la caccia al lupo per la prevenzione dei danni agli allevatori, con particolare riferimento alle azioni in tal senso avviate sull'Appennino ravennate. Da una parte infatti si sottolinea l'esigenza di mettere in atto tutte le azioni preventive, dall'altra si conferma la
possibilità di derogare alla direttiva Ue.
"Con riferimento al problema della depredazione del bestiame - scrive il Commissario Protocnik - una serie di
misure di prevenzione e di protezione si sono rivelate efficaci per attenuare i rischi di danni: recinzioni elettrificate, cani da guardia, alloggiamenti notturni più sicuri per il bestiame, presenza di pastori nei pascoli". In ogni caso, "quando uno Stato membro intende avvalersi" della deroga prevista dalla direttiva direttiva Habitat (92/43/CEE) "esso ha la responsabilità di
giustificare in maniera adeguata tale condizione".
"La Commissione, sempre molto diplomaticamente attenta a non criticare uno Stato membro, non si è spinta oltre su un provvedimento che, per il momento, non è ancora legge dello Stato - ha ribattuto Zanoni -. Tuttavia, l'accento posto dal commissario sull'importanza di considerare tutte soluzioni alternative non lascia spazio a dubbi: la caccia al lupo sull'Appennino ravennate è
pretestuosa e azzardata".(ANSA).