Dopo l'impegno di Obama in merito alle riduzioni di gas nell'atmosfera, a fare il passo decisivo verso la conferenza di Copenaghen è ora la Cina che, tornando sui suoi passi, annuncia ora di voler diminuire del 40 – 45% entro il 2020 le immissioni di gas nocivi.
Una scelta inaspettata che si rivela decisiva verso un accordo globale per contrastare da subito i cambiamenti climatici, che sarà oggetto del tanto atteso Vertice sul Clima di Copenaghen dal 7 al 18 dicembre, quando Obama presenterà il suo piano per un pianeta più vivibile a contrasto di un declino che sembra al limite dell'irreversibilità.
Riduzione del 17% nel 2020, del 30% nel 2025 e del 42% nel 2030. Questi gli obiettivi rispetto ai livelli registrati nel 2005.Il portavoce del ministero degli Esteri a Pechino, Quin Gang, ha affermato che questo rappresenta e “dimostra la grande importanza che il governo cinese dà al cambio climatico e la sua volontà politica di lavorare con la comunità internazionale su questo tema”.
La posizione di Cina e Stati Uniti, i due paesi maggiormente responsabili dell'inquinamento sul nostro pianeta, se vincolata da un accordo preciso, sarà sicuramente una base di partenza anche a livello economico e finanziario verso un mondo più concentrato sul rispetto dell'elemento ambientale, che diverrà fondamentale nella produzione e nell'ideazione di nuove tecnologie. Siamo forse alle soglie di un momento storico, una svolta verso la rivalutazione della natura e delle attività ad essa connessa.