L'autunno 2023 in Italia è classificato come il terzo più caldo dal 1800. Le temperature di settembre sono risultate superiori di 2,17 gradi rispetto alla media storica del mese (1991-2020). Questi dati emergono da un'analisi condotta da Coldiretti basata sui nuovi dati Isac Cnr. Nel nord Italia, la temperatura è stata ancora più elevata, con un'anomalia climatica di +2,57 gradi, posizionando settembre al secondo posto tra i mesi più caldi.
L'effetto di questo caldo eccezionale si riflette negativamente sull'agricoltura, con produzioni disturbate e raccolti ridotti. Prodotti tipicamente estivi come albicocche, pesche, nettarine, susine, meloni, fragole e angurie sono ancora disponibili sul mercato. Tuttavia, i cambiamenti climatici hanno causato una significativa diminuzione del raccolto di riso, grano, ciliegie, pere e miele. Anche la vendemmia ha subito una riduzione del 12%.
L'innalzamento delle temperature ha anche portato all'invasione di specie aliene pericolose, causando danni significativi a coltivazioni e allevamenti. Coldiretti sottolinea che si è verificata una tendenza al riscaldamento in Italia negli ultimi decenni, con l'anno 2022 in cima alla lista dei più caldi seguito da altri anni recenti.
La tendenza al surriscaldamento è associata all'incremento degli eventi climatici estremi, tra cui grandinate, trombe d'aria, bombe d'acqua, ondate di calore e tempeste di vento, con conseguenze gravi sia nelle città che nelle campagne. Questi cambiamenti climatici stanno anche influenzando la distribuzione delle coltivazioni in Italia, spingendo la coltivazione dell'ulivo verso le Alpi e favorendo colture tropicali come avocado, mango e banane nel sud del Paese.
L'agricoltura sta affrontando sfide significative dovute ai cambiamenti climatici, ma è anche uno dei settori più attivamente impegnati nel contrastarli. È necessario un impegno continuo per affrontare queste sfide, tra cui investimenti in sistemi di irrigazione a basso consumo, ricerca e innovazione per coltivazioni resistenti e misure di gestione sostenibile delle risorse idriche.