Vecchio ormai di più di mezzo secolo, il sistema del rimborso danni da parte della selvaggina non è più sostenibile nemmeno in Francia. Di fronte a un'esplosione delle popolazioni di cinghiali, i cacciatori e le loro federazioni non possono più sopportare da soli l'onere dei danni alle colture agricole.
La FNC ha avviato negoziati con la comunità agricola e il governo per trovare una soluzione praticabile. Allo stesso tempo, ha incaricato il gabinetto del Maître Patrice Spinosi di criticare prima dal Consiglio di Stato e poi davanti al Consiglio costituzionale la legge su cui si basa questo schema di compensazione. Secondo le conclusioni dell'avvocato FNC, il Consiglio di Stato ritiene che le disposizioni di legge “violino i diritti e le libertà garantiti dalla Costituzione, ed in particolare il principio di uguaglianza davanti alla legge e il principio di uguaglianza davanti ai pubblici uffici garantiti dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789”. Questo passaggio conferma che il sistema attuale deve essere rivisto. Il Consiglio costituzionale deve pronunciarsi entro tre mesi.
Per Willy Schraen, presidente della FNC, il Consiglio di Stato "riconosce la gravità della richiesta di riforma del sistema di compensazione. L'esplosione delle popolazioni di cinghiali è un fenomeno globale e, in un contesto di speculazione sui prezzi delle materie prime agricole, non è più possibile lasciare l'onere dei danni soltanto ai cacciatori. ".