A quanto si apprende da un servizio de "Il fatto quotidiano", l' Unione Europea ha sospeso i fondi che aveva destinato al WWF per una campagna per la "conservazione della natura" in Congo. Uuno scandalo internazionale che coinvolge i guardaparchi per violazione dei diritti umani, percosse, torture, abusi sessuali, incarcerazioni ai danni degli indigeni che vivono nei territori convertiti in parco.
E' per questo che da Bruxelles è partita un’inchiesta nel nord del Congo, nel parco Messok Dja, sulle condizioni dei Pigmei Baka, che ha fatto decidere l’Unione Europea a sospendere i finanziamenti destinati al Wwf (un milione di euro per la gestione di un progetto di conservazione transfrontaliero condiviso con Gabon e Camerun del valore complessivo di circa ventitre milioni di dollari) perchè si è scoperto che l'organizzazione ambientalista era adusa “finanziare, equipaggiare e lavorare direttamente con forze paramilitari accusate di pestaggi, torture, aggressioni sessuali e omicidi”.
“La creazione di parchi nazionali nel Bacino del Congo – dichiarano alle Nazioni Unite – è focalizzata sulla conservazione dei territori ignorando i diritti umani delle comunità indigene. Questo approccio considera i popoli indigeni una minaccia e non tiene conto del ruolo che svolgono storicamente nella preservazione della biodiversità”.