Qualche settimana fa ha fatto discutere il progetto di legge in Veneto della Lega, primo firmatario Nicola Finco, che prevede l'abbattimento del lupo sulla scorta di quanto già approvato a Trento e Bolzano. Dopo il primo sì in Commissione, è piovuta una pioggia di critiche in direzione Venezia.
In particolare contro la legge si è schierato anche l'ettore Alessandro Gassman con un Tweet: "In Veneto l'abbattimento dei lupi diventa legale: gli abbiamo tolto il territorio, abbiamo inquinato, deforestato, cementificato, bruciato e ora gli diamo il colpo finale. Vergognamoci". Senza conoscere la questione, è evidente, l'attore fa un'uscita d'effetto ma poco attinente alla realtà. Anzitutto non è diventato affatto legale abbattere lupi (la proposta non è ancora approvata è più che altro una forma di provocazione al Governo), in secondo luogo sembra non avere nessuna idea sulla consistenza del fenomeno né sui possibili effetti di tali provvedimenti, che al massimo andrebbero ad incidere su una piccola percentuale di una specie che è in netta crescita.
Il promotore della legge ha poi chiarito: "Sappiamo bene che le due leggi gemelle di Trento e Bolzano sono già state impugnate e inevitabilmente lo sarà anche quella veneta, ma i ministeri non possono essere sotto scacco delle lobby ambientaliste:è tempo di agire". Precisando, poi: "A nessuno piace l'idea di uccidere i lupi, ma i Comuni sono disperati e c'è chi non avrà più il coraggio di arrivare alle malghe la prossima stagione".
"Nella nuova versione della proposta di legge anti-lupo - spiegava invece Sergio Berlato, presidente della terza commissione - è stato eliminato il riferimento all’orso e il provvedimento mira soprattutto a suscitare una reazione da parte del governo nazionale, unico in grado di risolvere la questione con il Piano nazionale di gestione del lupo".