L'Europa ha deciso di accordare agli allevatori il 100% dei rimborsi sulle predazioni subite. Finora solo l'80% degli investimenti destinati dagli Stati allo scopo e provenienti dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale poteva essere rimborsato attraverso aiuti di Stato. La decisione odierna modifica le linee guida per portare tale percentuale al 100%. Gli Stati membri saranno inoltre autorizzati a rimborsare il 100% dei cosiddetti costi indiretti, come i costi veterinari derivanti dal trattamento degli animali feriti e i costi del lavoro legati alla ricerca di animali scomparsi a seguito di un attacco da parte di un animale protetto.
E' questa dunque la clamorosa risposta dell'Europa alle pressanti richieste da parte delle associazioni di categoria di regolare il fenomeno, in continua crescita in tutta la comunità ue.
In Europa ci sono circa 17 mila orsi distribuiti in 22 Paesi. Il numero dei lupi è aumentato esponenzialmente. In Francia per esempio nel 2016 sono state uccise 10 mila pecore durante gli attacchi ed il governo ha versato 3,2 milioni di risarcimento. Tutto questo nonostante la consueta attivazione del prelievo in deroga di una percentuale ridotta di esemplari. In Italia un vero censimento non c'è ma si stimano almeno duemila lupi (anche se per il Wwf sono 1580), la maggior parte dei quali concentrati sugli Appennini.
In questo modo dunque l'Europa sembra chiudere le ipotesi di allentare le tutele nei confronti dei predatori per poter attivare misure più incisive di contenimento. Con questi soldi i Paesi membri dovrebbero essere in grado di risarcire completamente i danni agli allevatori e pace se avranno perso gran parte dei loro capi e interrotto la produzione. Con i rimborsi potranno acquistare nuovi animali e ricominciare tutto da capo. Germania e Francia avevano chiesto la possibilità per gli allevatori di procedere all'abbattimento dei lupi in caso di attacco.