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Crolla il commercio degli uccelli selvatici


mercoledì 29 novembre 2017
    

 
A parziale smentita degli allarmi spesso esasperati su questo tema, fomentati da servizi ad effetto della tv generalista, c'è un fatto: da quando l'Europa ha vietato le importazioni di uccelli selvatici, 2005 (a prevenzione della diffusione dell'influenza aviaria) il traffico legale è crollato del 90%. Dagli 1,3 milioni di uccelli selvatici venduti ogni anno si è passati a 130 mila. L’impatto del bando Ue, come riporta un articolo de La Stampa, è misurato da uno studio danese e portoghese pubblicato sulla rivista Science Advances.
 
L’Italia insieme a Belgio, Olanda, Portogallo e Spagna figurava tra i Paesi che prima del 2005 contribuivano ai due terzi delle importazioni degli uccelli selvatici venduti sul mercato globale.  Lo studio sottolinea che il crollo del commercio di uccelli selvatici è una buona notizia per la biodiversità, sia per quella dei Paesi di origine, che non si impoverisce, sia per quella dei Paesi di arrivo che non devono fare i conti con la proliferazione di specie esotiche aliene.

Prima del 2005 gli uccelli maggiormente trafficati erano per lo più della famiglia dei passeri provenienti dall'Africa occidentale,  (per l'80% canarini). Oggi invece 8 uccelli selvatici su 10 venduti sono pappagalli provenienti dal Sud America, che sono allo stesso tempo tra le specie più minacciate e pericolose per i danni che possono fare se inseriti in territori in cui sono specie alloctone.

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1 commenti finora...

Re:Crolla il commercio illegale degli uccelli selvatici

Scusate, è crollato il commercio LEGALE (visto è interdetto dai paesi di tutta l'Asia), non il commercio illegale. Per altro l'articolo che voi menzionate dice che è diminuito verso i Paesi UE, ma è incrementato (come compensazione) verso Paesi non UE, aumentando il rischio in aree che hanno meno controlli e meno basi legali di contrasto dell'Unione Europea. L'articolo conclude che - esclusivamente un approccio globale - può migliorare la situazione; decisioni prese da singole aree (ad esempio EU) creano semplicemente deviazione dei flussi commerciali.

da Vittorio Guberti 30/11/2017 11.16