Sul quotidiano Il Tirreno si riporta la vicenda vissuta Mario Mori, l’allevatore di San Casciano dei Bagni (SI), che negli ultimi giorni ha subito l’ennesimo attacco da parte dei lupi. Un agguato in piena regola da parte di quattro esemplari ad un vitellino appena nato e alla madre, una mucca di razza chianina che stava riprendendo le forze dopo il parto. I lupi hanno atteso questo momento di massima vulnerabilità e hanno sferrato l'attacco.
A dare l’allarme - si legge sul quotidiano - è stato un cercatore di funghi che, passando, ha assistito al finale del cruento attacco. Ha provato a scacciarli, tre se ne sono andati ma il capo branco gli si è rivoltato contro e ha avuto paura. Il titolare della società agricola non ce l’ha con i lupi, ma, dice, "con un sistema, a capo la Regione Toscana, che non protegge assolutamente gli imprenditori e i loro ingenti sforzi per andare avanti, anzi, stanzia soldi per il piano di sopravvivenza del lupo". L’allevatore nel 2013 ha dovuto chiudere il suo allevamento di pecore perché in un anno e mezzo i lupi ne hanno ucciso ben settanta. Nel 2014 aveva già perso altri vitelli a causa dei lupi. In quell'occasione mise una taglia di 1000 euro sui lupi, vivi o morti e dice che lo farà di nuovo. Non solo. "Questa volta – afferma – vado oltre e se becco il lupo, vivo o morto, andrò io stesso a portarlo in Regione, dove non si rendono conto di quello che succede, stanno negli uffici e basta".
"Dovrò licenziare due persone – aggiunge – perché l’attività così subisce continue perdite e non ho mai ricevuto nessun indennizzo per i danni, solo spese, ma non mi piango addosso, perché il mio lavoro è fare l’imprenditore e non voglio l’elemosina, voglio che chi lavora sia protetto dalle Istituzioni, verso le quali farò rivalsa perché paghino danni materiali e morali".