Grazie all'immobilismo della politica e al tira e molla con gli animalisti, il caso scoiattoli grigi sta diventando un pesante fardello per l'Italia, minacciata ora da Francia e Svizzera, per la possibile invasione nei boschi confinanti del roditore americano, considerato specie pericolosa per l'antagonismo con l'autoctono scoiattolo rosso. Per il momento è solo un avvertimento, ma non certo amichevole: "se troviamo anche un solo esemplare nei nostri boschi, sarà guerra", dicono i due Paesi.
E non è tutto. L’Unione Europea è pronta ad aprire una caso di infrazione contro l’Italia, dopo ben tre "raccomandazioni" ufficiali e l'apertura di un "case file" contro l’Italia, cioè un severissimo avvertimento. Il danno ormai è fatto. In Piemonte e in Liguria, la rarefazione della specie rossa è ormai una realtà, anche a causa di un virus di cui sono portatori sani gli scoiattoli grigi, che uccide la specie europea. Occorre ricordare che il programma di eradicazione non è stato applicato perchè inviso dai cosiddetti "ambientalisti"? Ora che la specie autoctona sta scomparendo, che l'Europa minaccia pesantissime sanzioni e che due paesi stranieri sono pronti a dichiararci battaglia, dalle varie Lav, Enpa e Vas e dei loro appelli per salvare gli scoiattoli non c'è più traccia.
La situazione è talmente delicata che anche gli organi di informazione stanno cambiando atteggiamento. A quanto pare considerazioni che si leggevano fino a poco tempo fa solo su siti come questo, ora si trovano anche sui quotidiani tradizionali. Oggi La Stampa scrive: "L’Italia, grazie allo scarso senso ambientalista, eccessivo animalismo e a leggi inefficaci, è l’unico Paese europeo (insieme all’Inghilterra che però è un’isola) ad ospitare da oltre 20 anni il pericoloso scoiattolo". Meglio tardi che mai.