Una storia curiosa dalla Svezia: un ex accanito vegano, oggi purtroppo malato di Alzheimer, si rifiuta di nutrirsi di soli vegetali. Una volta riprovata la carne, che gli è stata somministrata per errore in una struttura psichiatrica, non ne ha voluto più sapere di tornare alle vecchie abitudini. Galeotto fu quel piatto di polpette al sugo servito per errore (la sua dieta rispettava la rigida imposizione del regime vegano).
Da allora vuole mangiare solo ciò che viene servito a tutti gli altri ospiti, carne compresa, rifiutando i piatti appositamente preparati per lui. Il caso ha portato a galla un problema di ordine etico e morale: è giusto imporre ad una persona non più in grado di misurarsi con il proprio passato, scelte di vita che non fanno più parte di lui?
Secondo la moglie evidentemente sì, visto che non ha accettato la nuova scelta del marito e crede fermamente di dover imporre la dieta vegana al marito, perché così lui avrebbe voluto se non fosse stato colpito dalla malattia degenerativa. Il caso è arrivato addirittura all'attenzione del ministero svedese della Salute e del Welfare. Infine la decisione è stata sottoposta ad un comitato etico, che ha deciso di dar ragione al malato. E' ancora capace di desiderare qualcosa e di manifestare una propria opinione. Se vuol mangiare della carne, che male c'è?