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Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana


martedì 29 aprile 2014
    

"Cinghiali, caprioli, daini e storni stanno contribuendo all’abbandono dei terreni agricoli nelle zone montane coltivate e curate fin dalla notte dei tempi dagli agricoltori". Lo dice così, chiaro e tondo Coldiretti Lucca, in una nota che porta il drammatico bilancio di questo declino: in vent'anni – dati Istat sull'erosione delle superficie agricole montane - si è persa la produzione del 54% delle superfici agricole (circa 32mila ettari che rappresentano il 58% del totale di campi ed appezzamenti utilizzati dagli agricoltori su tutto il territorio provinciale). E ancora: rispetto al 1990 nelle zone caratterizzate da paesaggio montano sono sparite 4.300 imprese agricole, praticamente un terzo di quelle dell’ultimo censimento che risale al 2010 (-65%).

I dati escono in un momento in cui l'emergenza ungulati ha ripreso la ribalta delle cronache, dopo la sequenza di incidenti provocati dallo scontro “accidentale” con alcuni animali selvatici che hanno provocato per fortuna solo danni materiali. Secondo la principale organizzazione agricola del territorio il numero ormai fuori controllo della fauna selvatica avrebbe un peso specifico molto elevato nell’abbandono nelle aree montane, marginali e svantaggiate dove la presenza dell’agricoltura e dell’impresa agricole gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’assetto e della stabilità idrogeologica dei terreni. Ad essere minacciate, oltre ad alcune produzioni vitali per l’azienda agricola come gli oliveti ed i vigneti che rappresentano un parte importantissima dell’economica agricola, ci sono anche tutte una serie di piccole e particolari varietà autoctone locali “recuperate” e valorizzate con fatica dagli agricoltori che ora rischiano di “sparire”.

“La minor denuncia di danni da parte degli agricoltori non significa – spiega Cristiano Genovali, Presidente Provinciale Coldiretti che precisa in merito ad alcune considerazioni dell’Assessore Provinciale all’Agricoltura, Diego Santi – che non esista più il problema o che si sia ridotto. La verità è che gli agricoltori non denunciano la maggior parte dei danni che subiscono a causa di un meccanismo burocratico che sconforta, è lungo ed è laborioso. La presenza dei cinghiali aiuta, ed è un fattore determinante, il processo di abbandono delle campagne. Coltivare nelle zone montane è oltre che più fatico, anche più dispendioso”.

Stando ai dati forniti dalla Regione sono 350mila gli ungulati presenti nella nostra regione tra cinghiali, caprioli, storni e mufloni; il 70% dei danni a coltura e produzioni agricole sono imputabili alle scorribande dei cinghiali che da soli rappresentano la metà della popolazione totale di ungulati. “I piani di prelevamento vanno rivisti così come è necessario attivare, la dove la presenza è reiterata, abbattimenti straordinari in difesa delle produzioni; – spiega Maurizio Fantini, Direttore Provinciale Coldiretti – la resistenza e sopravvivenza dell’agricoltura in particolari aree è messa a repentaglio con frequenza quotidiana ormai dalla presenza degli ungulati che distruggono in poche ore mesi di fatica ed investimenti. In questa fase l’azione dei cacciatori è fondamentale – ammette – per riportare in equilibrio la presenza della fauna”.

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7 commenti finora...

Re:Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana

come sempre, la virtu' sta nel mezzo. anche se gli ungulati fossero in diminuzione, il carico è purtroppo esagerato, causa anche quel 30%di territorio sottratto alla caccia dove i nostri amici unghiati prolificano indisturbati. poi c'è il solito tozzi che da presidente di un parco proibisce anche i prelievi programmati e impone - a spese del contribuente cacciatore - le catture dei cinghiali in esubero (???). solo che poi non sa cosa farne, perchè non li vuole nessuno. ecco che allora s'affacciano degli acquirenti a gratis (o quasi), che - delizia degli agricoltori - li liberano in terreno libero. e allora giù con nuovi danni da parte di soggetti che non ci pensano minimamente a farsi vedere di giorno a pascolare nei giardini e negli orti. altra cosa, invece, preoccupante per tutti: il consumo di acqua e l'uso diffuso di prodotti chimici fanno sì che la nostra agricoltura, come tutta quella moderna, faccia più danni rispetto ai benefici che procura. e allora?, caro Appennino? c'è poco da fare, ci dovremmo mettere insieme cacciatori e agricoltori, per coprire quel vuoto che i cosiddetti ambientalisti (lasciamo perdere quegli stupidi di animalisti) non sono mai riusciti a colmare. ma, c'è un ma. il dio denaro prevale su tutto, e noi, poveri e meschini, cacciatori, agricoltori, cittadini ignari, facciamo prevalere le nostre debolezze. una volta, i nostri governanti dicevano: lo dobbiamo fare per i nostri figli e i nostri nipoti. oggi, è sotto gli occhi di tutti, ai nostri figli e ai nostri nipoti abbiamo già succhiato tutto il futuro possibile. speriamo che si riesca a ravvederci per i nostri pronipoti, ma ci credo poco.

da bertrand r. 29/04/2014 15.10

Re:Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana

"In questa fase l’azione dei cacciatori è fondamentale – ammette – per riportare in equilibrio la presenza della fauna”.

da la prima fase sensata di oggi 29/04/2014 14.10

Re:Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana

...a Coldiretti è ora, anzi sarebbe l'ora che anche coldiretti muovesse.... o mi sbaglio?!! E non solo merda in faccia alla caccia/cacciatori!!!

da s.g. 29/04/2014 13.10

Re:Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana

prima di tutto vorrei dire che gli aiuti agli agricoltori erano cospiqui anni fa, adesso non è più così, per rispondere ad Appennino, per quanto riguarda l'abbandono delle campagne, può essere anche colpa degli ugulati, degli istrici, che sono devastanti per l'agricoltura, come gli storni per la frutta, ma sostanzialmente è che la terra non da reddito, a meno che non si abbia almeno 30 ettari da coltivare, e non meno l'umiltà di piegare la schiena e sacrificarsi ogni giorno, vincolando il tempo e la giornata sui campi. Ma credo che il problema sia il fatto che non ci tiri fuori lo stipendio, e che sei abbandonato un po' a te stesso, perchè se chi coltiva la terra e parlo di chi lo fa anche per hobby fosse aiutato con l'assegnazione di recinti elettrici, con incentivi per il miglioramento, qualche risposta ci sarebbe, nell'atc massa 13, qualcosa si sta muovendo, dando incentivi per il miglioramento ambientale non solo a chi ha la partita iva, ma a tutti coloro che vogliono migliorare il loro pezzo di terra, anche per pulirlo, non sono cifre astronomiche ....ma aiutano. per quanto riguarda i lupi poi il problema esiste, e naturalmente chi ha dei capi di ovini o molla il bestiame e si arrende oppure come tutte le cose in italia devi fare da te! perchè l'italia è una gran brico!

da dardo 29/04/2014 13.08

Re:Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana

70 lupi in 100 anni elimineranno tutti gli ungulati...stiamo tranquilli....lo dice "matematico"......poi quanti diventeranno i lupi in 100 anni eliminando ogni anno 3500 ungulati ?

da cacciaforever 29/04/2014 12.50

Re:Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana

Gli ungulati sono in calo costante dal 2009 e nessuno ha il coraggio di dirlo . Da noi ci sono agricoltori che prima fanno mangiare i cinghiali , poi gli spaRano di frodo, poi quando il freezer è pieno chiedono i danni . Intanto avvelenano il territorio con diserbanti e concimi riducendo al minimo la riproduzione di tutta la piccola stanziale che sta scomparendo. A me questi agricoltori super sovvenzionati e le loro organizzazioni di categoria che stanno sempre a piangere MI HANNO ROTTO I COGLIONI !

da Appennino 29/04/2014 11.40

Re:Ungulati e storni causano l'abbandono dell'agricoltura montana

Gli agricoltori piangono sempre, sono abituati ai sussidi ormai elevatissimi in tutte le attivita economiche tranne che in agricoltura. Oggi ci sono i lupi ognuno dei quali mangia un Ungulati alla settimana, in Prov. Di Lucca ci sono circa 70 lupi ch e prelevano quindi 3500 ungulati ogli anno. Questo è quanto.

da matematico 29/04/2014 10.15