Apprendiamo dalla stampa locale che in Trentino un gruppo di animalisti si è battuto affinchè fosse discussa e approvata una disposizione di legge che, inserita nel regolamento faunistico provinciale, obbligherebbe i cacciatori adibiti al selecontrollo a sparare prima ai piccoli e poi agli individui adulti.
Il motivo, almeno in prima analisi, potrebbe sembrare di ordine etico - morale. Secondo le prime dichiarazioni dei proponenti sembra che la regola sia stata stabilita al fine di evitare che i piccoli soffrano a causa del decesso dei genitori. “L'ho chiesto da animalista'' spiega Adriano Pellegrini, del Pan Eppaa, riferendo che il rappresentante del Wwf ha votato come lui. "Se proprio devo - ha argomentato Pellegrini -, preferisco veder morire un cucciolo piuttosto che la madre, con un cucciolo lasciato solo e destinato comunque a morire di stenti, senza una sua guida".
Contrari invece i cacciatori, che nella disposizione vedono un'astuta mossa per complicare gli abbattimenti: “ci portera' problemi'' dice infatti Gianpaolo Sassudelli, presidente dell'associazione dei cacciatori del Trentino Alto Adige. Il fatto è che, spiega Sassuadelli, "darà luogo a numerosi contenziosi. Se verrà abbattuto un cucciolo e verrà risparmiata la madre in periodo di allattamento, successivamente un cacciatore potrà liberamente abbattere quella femmina, perché senza cuccioli. Ma in caso di controlli, avrà abbattuto una femmina in periodo di allattamento, e sarà passibile di sanzione". La disposizione è inserita nella proposta di "prescrizioni tecniche 2013/2014 per l'esercizio della caccia", adottato dal Comitato faunistico provinciale nella seduta del 12 febbraio scorso e ora in attesa di approvazione.