Riceviamo e pubblichiamo:
Fare è meglio che non fare, ma fare cose inutili è come non fare. Questa volta non è il Parco d’Abruzzo ad aver avuto la geniale idea, ma i soliti ambientalisti anticaccia che già appartengono a varie altre sigle (le solite persone di sempre che cambiando casacca) che però, tanto per distinguersi e creare un po’ di confusione, hanno pensato bene di creare l’ennesima inutile associazione in difesa dell’Orso bruno: di questo passo avremo presto più associazioni in difesa dell’Orso marsicano che orsi marsicani! Ma tant’è. Siamo in un Paese libero.
La notizia merita attenzione perché a fronte delle tante proposte per aiutare l’Orso marsicano a sopravvivere, se ne sono inventata una nuova (mai che siano adottate quelle che da quarant’anni si vanno proponendo: troppo facile, forse troppo risolutive: gli si romperebbe il giocattolo!). E allora, anziché seminare terreni con il volontariato o almeno facendo campagna raccolta fondi a questo fine, si sono inventati una campagna di raccolta fondi per far realizzare e predisporre cartelli segnaletici stradali per l’uomo e, qui sta il ridicolo, per gli orsi!
Ovvero, si stanno cercando almeno (almeno!) 12.000 euro per realizzare cartelli che segnalino, agli automobilisti che percorrono la Strada Regionale 83 tra Gioia dei Marsi ed il valico di Gioia Vecchio, la necessità di procedere a soli 50 all’ora (per la verità sono ben pochi i tratti di strada dove tale velocità si possa superare!) e di stare attenti agli orsi; e fin qui tutto bene. Il problema sono i cosiddetti “dissuasori per gli orsi”, alimentati con pannelli solari e, quindi, si presuppone, anche notturni, quindi con un evidente danno paesaggistico ed ennesima intrusione dell’uomo nel mondo selvaggio dell’Orso (dopo quella dei radiocollari: mai serviti ad impedire l’uccisione di un orso!).
Certamente i giornali parleranno molto di quest’iniziativa, se non altro per il fatto che sia una novità, ma è certo che all’orso “non glie ne può fregà de meno” come direbbero a Roma.
“Gli spostamenti tra vallate attigue” da parte degli orsi, come scrivono i proponenti, non avvengono per diletto, ma perché gli orsi si aggirano più del necessario alla ricerca di cibo, quel cibo che proprio in quella zona nord del Parco trovano solo più nella valle di Bisegna (dove lì almeno un’altra associazione di “amici” dell’orso pensa a seminare qualche capo di mais), o... nella piana del Fucino!
Il progetto prevede l’installazione di “dissuasori ottici e sonori” per gli orsi al fine di “mitigare i rischi legati al traffico stradale nelle aree di maggiore frequentazione dell’orso”; dissuasori luminosi e bande sonore da dislocare ogni 4 Km, nei due sensi di marcia, con l’effige dell’orso (per la gioia dei turisti, che certamente ne faranno oggetto di foto souvenir!). E poi la solita, ennesima, campagna di informazione al pubblico: neanche se gli automobilisti fossero lieti di investire gli orsi e quindi vi fosse necessità di educarli a non farlo! Sai le risate tra gli abitanti dei paesi del Parco, quali maggiori utenti di quella strada!
Un progetto che ha alla base più un desiderio che una realtà, ovvero che gli orsi morti per investimento da automobili siano state decine (“causa di morte per più di un orso” scrivono gli ideatori), sebbene, da quando esiste il Parco, di orsi morti per tale motivo se ne segnala con certezza uno solo (ed uno dubbio, quello citato dai geniali ideatori dei “dissuasori per orsi”, ma mai provato con certezza dalle autorità)! Chissà come mai non abbiano anche pensato di chiedere il blocco della linea ferroviaria Castel di Sangro-Alfedena, dove anche anni fa fu investito un orso!
Comprendiamo il fastidio del Parco d’Abruzzo, costretto, per dovere, ad occuparsi di tutte le più strane proposte di intervento che gli giungono dai ricercatori, dagli ambientalisti accreditati, da quelli non accreditati ma presenti sul territorio, dalle sigle ambientaliste nazionali, a quelle locali, dalle varie autorità, dai portatori di interessi locali, e chi ne ha più ne metta: districarsi in questo maremagnum di proposte per capire quali siano quelle veramente sensate ed utili e quelle demagogiche, utili solo a chi le propone, quando non inutili e magari anche ridicole sta divenendo un problema più grande che non quello di salvare l’orso!
La nuova alzata d’ingegno dei “dissuasori” è una cosa inutile, l’ennesima, ma se non altro questa volta non se la prendono con i cacciatori. L’importante è inventarsi qualcosa per rendersi visibili e, magari, sostituirsi alle autorità!
Intanto l’orso continua ad aggirarsi superando strade, vallate e montagne alla ricerca dell’unica cosa che l’uomo non gli procura e che, anzi, sempre più gli sottrae: campi coltivati e greggi di pecore, luoghi quieti in cui vivere senza il fastidio dei “visitatori” (che non poche volte sono gli stessi delle suddette “alzate d’ingegno”).
E questo sarebbe “il primo progetto concreto” della nuova associazione: concretezza per l’orso è seminare terreni, non installare cartelli!
Ma seminare terreni, favorire la pastorizia ovina e controllare il turismo è troppo facile. Troppo semplice, poco divertente per chi deve operare o poco scientifico e, soprattutto, andrebbe troppo nella direzione di chi da oltre 40 anni queste cose le va sostenendo! E allora bisogna inventarsi altre iniziative e, in mancanza di meglio, ecco quella dei cartelli dissuasori (quando è noto come gli stessi uccelli non abbiano più paura degli spaventapasseri non appena l’esperienza fa loro capire che si tratta di cose inanimate). Se mai gli orsi gli passeranno a fianco – perché l’orso può attraversare le strade in ogni punto e non solo dove saranno posizionati i dissuasori – faranno presto a capire che non sono un pericolo né una minaccia: gli orsi scendono ormai nelle piazze dei paesi e secondo questi “geni” si dovrebbero spaventare di cartelli dissuasori!?
Povero Orso bruno marsicano, di questo passo per sopravvivere finirà per essere costretto ad imparare a leggere: magari poi gli si potranno dare istruzioni sul dove andare ancora a trovare qualche campo di mais o qualche pecora.
Murialdo, 18 Novembre 2012
IL SEGRETARIO GENERALE
F.to Franco Zunino