Gli uccelli marini hanno conosciuto un rapido declino negli ultimi decenni, tanto che alcune specie sono già vicine all'estinzione. E' il succo di un nuovo lavoro di analisi effettuato da Birdlife International sulla base di propri dati e delle valutazioni inserite nalla lista rossa di IUCN. Gli uccelli marini insomma tra tutti sono quelli che se la cavano peggio, con il 28 per cento delle specie minacciate (sulle 346 analizzate) a livello mondiale e un ulteriore 10 per cento in situazione di rischio. In particolare pericolo sono gli albatross con 17 delle 22 specie attualmente minacciate di estinzione.
La responsabilità, secondo il presidente del programma globale di Birdlife sugli uccelli marini, John Croxall è umana per l'eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche (la pesca intensiva ai fini commerciali), l'inquinamento delle acque e l'introduzione di specie invasive. "Gli uccelli marini sono un gruppo eterogeneo di distribuzione a livello mondiale e come i maggiori predatori forniscono unun valido indicatore di una più ampia salute marine", ha detto il professor Croxall.
Per invertire questo declino secondo Birdlife occorre anzitutto sottoporre a regime di tutela importanti zone marine e terrestri utilizzate per la riproduzione e l'alimentazione dagli uccelli. BirdLife ha già individuato diverse Important Bird Areas (IBA) sulla terra e sta per pubblicare il primo inventario delle IBA marine in alto mare. In questo modo spera di potere realizzare una rete globale di aree marine protette e agevolare l'attuazione di nuovi approcci per la gestione e la protezione dei sistemi marini.
Un punto fondamentale riguarda l'eliminazione delle specie invasive. In particolare devono essere rimossi i roditori – dice sembre Birdlife - dalle principali colonie di uccelli marini. In questo senso sono già stati messi in atto diversi progetti (da noi si è parlato molto dell'eradicazione del ratto sull'Isola di Montecristo per la protezione della berta minore). BirdLife insieme a Conservation Island e l'Università della California sta mettendo a punto un elenco di siti prioritari per le future operazioni di eradicazione.