La presenza del lupo in Toscana è davvero un problema per l'allevamento? Secondo il Presidente Claudio Martini le due realtà possono e devono coesistere e occorre adottare adeguati sistemi. Sul tema Martini ha ricordato recentemente che gli allevatori in realt�non hanno usufruito delle misure preventive messe in atto dalla Regione. Sulla stessa linea si ha una dalla Provincia di Siena, in seguito ad una interpellanza consiliare sul tema.
L'assessore alle risorse faunistiche Annamaria Betti parla di stime non attendibili sulla presenza del lupo e attribuisce gli attacchi alle greggi anche e soprattutto a cani selvatici o ibridi di cane – lupo.
Pertanto il problema viene affrontato dall'istituzione provinciale attraverso la collaborazione di Comuni e Asl che hanno competenze dirette sulla gestione, differenziando gli interventi. Per quanto riguarda gli ibridi cane – lupo per esempio la Provincia ha organizzato in collaborazione con Ispra e Federparchi un workshop nazionale sul problema (12 e 13 dicembre), che proponga delle soluzioni normative, per il momento inesisteti.
Dal 2005 la Provincia prevede contributi agli allevatori (anche attraverso parziale copertura dei premi assicurativi) e misure preventive (recinzioni, fabbricati in muratura, sistemi di allerta, videosorveglianza e cani pastore).
Esiste un elenco dei comuni con “presenza accertata” dei predatori, un sistema che permette una veloce valutazione anche delle richieste di risarcimento degli allevatori. Sul versante dello smaltimento carcasse, la Provincia, insieme agli altri Enti delegati e in collaborazione con i Comuni, sta lavorando alla creazione di una rete di punti di raccolta che sollevi gli allevatori dai costi e dagli adempimenti relativi .