Dopo anni di immobilismo, proteste, processi , ristrutturazioni e mancate bonifiche, l'Ilva di Taranto potrebbe avere i giorni contati. Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano ha infatti annunciato di essere pronto ad ordinare la chiusura dello stabilimento siderurgico qualora fossero confermati i dati allarmanti sullo stato di salute della popolazione. "Ho già l'ordinanza di chiusura per tutto lo stabilimento da affidare al prefetto - ha detto il sindaco durante una conferenza stampa - Ho chiesto alla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, di validare scientificamente il rapporto presentato dalla Regione Puglia che individua nell'Ilva la causa di un eccesso di malattie e mortalità a Taranto. Attendo una settimana".
I dati presentati dal governatore Emiliano avrebbero portato in evidenza in particolare un altissimo tasso di tumori e malattie respiratorie soprattutto nei bambini da 0 a 14 anni residenti nella zona inquinata dall'Ilva. "Sono dati inquietanti, li conosciamo soltanto oggi nonostante a quanto pare fossero pronti da mesi. Ma da sempre chiediamo il parere di una autorità al di sopra delle parti, un organo tecnico che avalli scientificamente quei dati - spiega il sindaco - perché l'anidride solforosa, per esempio, non la produce soltanto l'Ilva".
"Se ci saranno conferme non posso far altro che difendere la salute dei cittadini e fermare lo stabilimento", dice il primo cittadino. Stando allo studio epidemiologico il boom di tumori pare proprio essere legato all'attività dell'Ilva, più produce e più le malattie aumentano. Dopo aver presentato lo studio, la giunta regionale ha deliberato di impugnare dinanzi alla Corte costituzionale la legge numero 151/2016 (che stabilisce le modalità di cessione dello stabilimento ai privati).
In passato il Tar di Lecce aveva fermato un'analogo provvedimento del sindaco che ordinava all'Ilva di ridurre le emissioni nocive. "Sono pronto a farne un'altra, poi faranno ricorso alla magistratura amministrativa: è un loro diritto", conclude Stefàno.