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Staccare la spina al panda?


lunedì 28 settembre 2009
    
Lasciamo che il panda si estingua, questo il succo della proposta di Chris Packham, conduttore di programmi sulla natura della Bbs, che ammette di considerare le attenzioni verso questa specie una sorta di accanimento terapeutico verso una fine ormai certa. I panda infatti sono sull'orlo dell'estinzione da parecchi decenni e nessun risultato apprezzabile nella direzione opposta è stato finora raggiunto.

"I soldi spesi per la conservazione di questa specie – dichiara Packham in un'intervista - potrebbero essere impiegati meglio, i panda sono entrati volontariamente in un cul de sac evolutivo". Da qui la proposta di "staccare la spina". Anche perché, ha aggiunto il naturalista britannico, "è inutile continuare a farli riprodurre in cattività se poi l'habitat dove reinserirli non esiste più".

In natura ne sopravvivono solo 1.600 in tutto, una cifra troppo bassa che unita alle enormi difficoltà riproduttive (il periodo fertile della femmina dura solo due giorni l'anno, gli accoppiamenti sono rari, solo una femmina su tre riesce a portare a termine la gravidanza e il 50 per cento dei cuccioli vengono abbandonati) e a quelle alimentari (si tratta di animali onnivori ancora non propriamente adatti alla dieta vegetariana per cui devono assumere almeno 40 kg di bambù al giorno).

Ma il panda non è una specie qualunque, la sua immagine è stata resa un simbolo grazie ad una delle più importanti associazioni ambientaliste a livello mondiale, che di certo non può accettare una posizione simile: "Chris ha detto una cosa sciocca, da irresponsabile", ha dichiarato Mark Wright, studioso di scienza della conservazione e consigliere del Wwf, che ha aggiunto: "I panda si sono perfettamente adattati al luogo dove vivono. Le montagne costituiscono il loro habitat e lì hanno a disposizione tutto il bambù che vogliono".
 
(La Repubblica)
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4 commenti finora...

Re:Staccare la spina al panda?

Non sempre dal Regno Unito ci giungono perle di saggezza. La mentalità museale e guardona dei finti protezionisti può trovarsi a suo agio con un concetto come quello espresso da questo signore, ma non il modo di concepire la Natura di chi SA che l'Ambiente PUO' ESSERE RESTAURATO, se ci si impegna. Vogliamo salvare realmente il panda maggiore? Partiamo dagli esemplari in cattività, usiamo le tecniche di rinselvatichimento, arricchiamo il suolo con le sue specifiche piante-foraggio e lasciamolo in pace. Se invece abbiamo paura di inimicarci il governo di un Paese che ha dimostrato follia ambientale in più di un ambito e in più di un'occasione, allora è tutto un altro paio di maniche. O di MUTANDE, se proprio abbiamo deciso di calare le braghe.

da Damiano Mastroiaco - collaboratore di Armi & Munizioni 30/09/2009 16.59

Re:Staccare la spina al panda?

Ridicolo.. Se si estremizzasse il concetto arriveremmo a dire che potremmo anche lasciar inquinare, uccidere e saccheggiare... Cose che sono vietate ufficialmente e che poi PERO' si fanno comunque.Ogni tanto affondiamo una nave colma di rifiuti tossici lì, ogni tanto costruiamo una scuola su rifiuti tossici altamente contaminanti, ogni tanto li spargiamo nei campi dove poi si coltiva e si raccoglie.E NOI ne mangiamo i frutti. Perchè non se li mangiano loro questi frutti?EH? Tornando serio un attimo.Il panda è un simbolo della resistenza di chi lotta per queste cose.SI estingua o meno non importa.Importa che però rimanga viva la speranza e una parte della società che si prodighi per essa.Che sia veemente la loro azione e che sia sotto gli occhi di tutti. Perchè sotto gli occhi di tutti non ci possono stare solo le navi affondate a 20 miglia dalla costa nella località di villeggiatura... Suvvia.Tanto varrebbe allora che la si faccia finita tutti.Perchè lo strazio di molti non valga la vita comoda di pochi.Tutti morti e subito. O tutti vivi e subito. Ovviamente sono per la seconda.Ma c'è bisogno che qualcuno vada a prendere per le orecchie chi compie crimini contro l'umanità.Per vivere come un nababbo a spese di chi poi a 13 anni ha un tumore. Non va bene.. Se fossi Dio sarei un tantino violento.Meno male che non lo sono. Solo però mi tocca assistere a tutto ciò, e a mandare giù i risultati nulli nonostante tanti sforzi e tanto impegno. Se l'ambiente muore, non muore solo la fauna (e quindi la caccia) e la flora.Muoriamo noi. E anche se qualcuno tra chi compie gli scempi si rende conto della gravità degli atti comopiuti, se ne sbattono le OO. A loro va il mio pensiero.E gli auguro di dover guardare ed assistere inermi gli occhioni innocenti dei loro figli afflitti da malattie gravissime.. E con questo ho chiuso. Contro i crimini contro l'umanità, scusate la ridondanza, non posso farci niente, non ho pietà. Un saluto

da Luca da Napoli 30/09/2009 12.21

Re:Staccare la spina al panda?

d'accordo non per il Panda, poverino, ma per il WWF che con campagne del genere si mette l'animo in pace e i suoi iscritti e simpatizzanti fanno lo stesso. Mentre potrebbero impiegare energie, risorse economiche e potere mediatico e politico per salvare gli habitat che scompaiono. E lì torna buono il concetto: senza ambiente non c'è fauna, senza fauna non c'è caccia". Ma qui si metterebbe in evidenza che gli unici veramente interessati alla presenza degli animali selvatici in un territorio non degradato sono i cacciatori.

da pino silvestre 29/09/2009 9.40

Re:Staccare la spina al panda?

Staccare la spina? Accanimento terapeutico? Cautela con l'utilizzo di certi termini, soprattutto in questo periodo...

da ema 28/09/2009 18.14