Sul procione, specie esotica invasiva presente in maniera massiccia in gran parte dell'Europa occidentale, si tiene dal 18 al 20 aprile 2024 a Pratovecchio Stia (AR), il secondo European Raccoon Meeting, progetto aperto e collaborativo che mira a riunire ricercatori e manager che lavorano sui procioni su scala europea, coprendo tutti gli aspetti dell'ecologia dei procioni (ecologia generale, parassitologia e malattie infettive, genetica e genomica, ecologia spaziale, strumenti di gestione e strategie).
L'obiettivo generale - scrive Ispra, che partecipa al meeting - è quello di sviluppare una gestione basata sull'evidenza di questa specie esotica altamente invasiva. Altamente adattabile, il procione si è espanso in tutti gli habitat, compresi quelli urbani.
"Il procione - si legge nel comunicato Ispra - è presumibilmente coinvolto in minacce alla biodiversità, soprattutto a causa della competizione e della predazione interspecifica, ma è anche coinvolto in probabili malattie zoonotiche. È elencata come specie esotica invasiva di rilevanza europea ai sensi del Regolamento UE 1143/2014. Occorre prestare particolare attenzione alla sua espansione, ai suoi effetti sulla biodiversità e sugli esseri umani. Acquisire conoscenze specifiche su tutti gli aspetti della sua ecologia è obbligatorio per consentire agli ecologisti di orientarsi verso una visione più completa dei suoi effetti e dei rischi per costruire misure di gestione basate sull’evidenza in tutta l’area di distribuzione del procione in Europa".
In Italia abbiamo già avuto una recente esperienza di gestione/eradicazione. Regione Lombardia nel 2019 ha annunciato la riuscita operazione di eliminazione della colonia di procioni che viveva sulle rive del fiume del Parco d'Adda. Sono stati catturati e soppressi 69 esemplari in applicazione del Regolamento Ue in materia di prevenzione dell’ingresso e della diffusione delle specie aliene invasive, adottato anche dal nostro Paese.
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