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"Stop a prodotti stranieri etichettati come italiani". Coldiretti raccoglie firme


giovedì 18 aprile 2024
    
 
 
Di alcuni giorni fa la protesta organizzata da Coldiretti alla frontiera del Brennero contro l'invasione di prodotti alimentari importati da paesi stranieri che, una volta passato il confine, vengono camuffati come italiani. La grande mobilitazione sostiene una proposta di legge di iniziativa popolare per estendere l'obbligo dell'indicazione di origine in etichetta di a tutti i prodotti alimentari in commercio nell'Ue. L'obiettivo è la raccolta di un milione di firme (si può firmare in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici di Coldiretti) per poter presentare la legge. 

Dinanzi all’invasione di prodotti stranieri che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore Coldiretti chiede anche maggiori controlli per bloccare le truffe a tavola. Basti pensare ai recenti casi di patate straniere vendute come italiane o dei falsi carciofi brindisini di provenienza africana, o dell’olio di semi venduto ai ristoranti romani come extravergine. I valichi e i porti – denuncia Coldiretti – non possono continuare ad essere un colabrodo da cui passa di tutto.   

E’ necessario anche lo stop all’importazione di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in Europa, come il grano canadese fatto seccare in preraccolta col glifosato, affermando il rispetto del principio di reciprocità: gli obblighi che vengono imposti ai produttori italiani devono valere anche per chi vuole vendere nel mercato europeo.

La mobilitazione della Coldiretti rappresenta anche una risposta all’attacco arrivato dalla Corte dei Conti Ue nell’Audit concluso lo scorso dicembre in merito ai decreti italiani sull’etichettatura d’origine per pasta, riso, derivati del pomodoro, latte e formaggi, salumi, considerate ostacoli al libero commercio nonostante l’elevato e legittimo interesse dei consumatori a conoscere l’origine della materia prima di quanto mette nel piatto.
 
 
 

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