Alcune settimane fa il Commissario per la Prevenzione della Psa Vincenzo Caputo, aveva fatto sapere che un’indagine dei Carabinieri e dell’Asl, stesse dando risposte sulla diffusione anomala della malattia nel nostro Paese. “Sin dall'inizio avevo capito che la Peste Suina stava entrando in Italia in maniera un po' anomala. Abbiamo ragionevoli sospetti, con evidenze scientifiche, che vengono introdotti sul territorio italiano prodotti asiatici che sono positivi alla Peste Suina Africana”, aveva detto alla stampa, confermando poi tutto in un’audizione in Commissione Agricoltura alla Camera.
Lunedì 19 febbraio in Commissione è stato audito il Generale dei Nas Raffaele Covetti, che ha riferito lo stato dell’arte di quell’indagine, partita dalla Campania. Con la collaborazione delle Asl sono stati disposti controlli su 509 aziende dedite al commercio di prodotti di importazione asiatica (esercizi per il commercio all’ingrosso, di vendita al dettaglio e per la ristorazione), tutte gestite da cittadini stranieri. Sono state riscontrate 259 situazioni di irregolarità, chiuse 27 attività, sequestrate 10 tonnellate di prodotti per irregolarità riscontrate, tra cui la presenza di carne in prodotti con etichette riportanti ingredienti solo di origine vegetale. Il marker del virus è stato riscontrato in 19 prodotti tra quelli oggetto di campionamento. A questi vanno aggiunte altre 11 positivita' individuate dalle Asl a fine 2023.
Ma non saranno certo le uniche. “Siamo ancora in attesa dei risultati delle verifiche in tutta una serie di campioni che abbiamo sequestrato, le cui analisi sono ancora in corso” ha detto il Generale. Ad oggi 234 persone sono state segnalate all’autorità amministrativa, 26 all'autorità giudiziaria, sono state elevate 42 sanzioni penali, 408 amministrative, per un totale di oltre 400 mila euro. In tutto sono state sequestrate 4200 confezioni, per oltre 6 mila kg di merce. Inoltre sono stati sequestrati oltre oltre 500 kg di carne suina per mancanza di tracciabilità in etichetta.
L’indagine è ancora in corso ed è stata estesa a tutto il Paese. Il Generale ha confermato che queste irregolarità sono state riscontrate su tutto il territorio nazionale, da Udine fino a Catanzaro. Non è ancora chiaro se dietro questo tipo di commercio si cela la criminalità organizzata. Su questo il Generale dei Nas non ha potuto rispondere perchè le indagini della magistratura sono ancora in corso.
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