A 25 anni dall'inizio della propria attività, con oltre 60 aree costituite per un totale di più di 36 mila ettari, l'Associazione Italiana per la Wilderness ha realizzato le Linee Guida per la costituzione di nuove aree di questo tipo. Le indicazioni si riferiscono all'Italia ma sono valide anche per l'Europa centro – meridionale, dove la situazione sociale, catastale ed urbanistica – rende noto Aiw - è pressoché identica in tutti i Paesi”. Le “Linee guida” approvate dall’AIW, racchiuse in 23 punti, saranno ora tradotte in inglese e presentate poi ai vertici di tutti gli organismi internazionali competenti, dall’IUCN (e la sua Wilderness Task Force) alla WILD Foundation, ed anche a membri del parlamento europeo affinché propugnino la presentazione di una nuova mozione in merito.
L'iniziativa vuole chiarificare le condizioni necessarie affinchè le aree oggetto di tutela possano rientrare nella definizione di Aree Wildernss, soprattutto dopo il tentativo da parte della Fondazione Pan Parks (organismo del Wwf internazionale) di far riconoscere un'area europea in condizioni del tutto avulse dal contesto originario americano.
“Le Aree Wilderness – spiega Zunino - devono essere aree prive di ogni tipo di strade ed altre opere di moderna urbanizzazione, possibilmente racchiudenti località di particolare selvatichezza, ancorché presenti in spazi ridotti e, se esterne ad aree già protette, aperte ad ogni tipo di attività ricreativa compatibile, compresa la caccia, salvo eventuali limitazioni d’accesso in senso numerico (limitazione attualmente solo teoriche per carenza di normative in merito) se un eccesso di presenze ne può inficiare lo stato di solitudine. Esse non devono inoltre essere imposte con vincoli d’autorità, ma designate e tutelate dagli organismi, enti o soggetti privati aventi la proprietà dei suoli o la potestà urbanistica, nel rispetto liberal-democratico dei diritti di detta proprietà e dell’utilizzo delle risorse”.