La “Giornata biodiversa”, organizzata a Firenze dalla Cia e da Donne in Campo Toscana, ha avuto l'obiettivo di approfondire il tema della biodiversità come opportunità per le imprese agricole toscane. Dalla conservazione di semi a rischio scomparsa, alla coltivazione di varietà antiche di frutta e vegetali, fino alla preservazione di razze animali a rischio estinzione.
Quella toscana è un'agricoltura che, oltre a esprimere 461 prodotti agricoli tradizionali (censiti dalla Regione), 15 Dop (3 in itinere) e 14 Igp (2 in itinere), ha portato innovazione e multifunzionalità: un settore in cui le donne giocano un ruolo importante in agricoltura per l'uso e il mantenimento delle risorse naturali, nella difesa del territorio e, non ultima, nella difesa della biodiversità.
“La legge sulla biodiversità voluta dall'onorevole Cenni - ha detto il presidente Cia Toscana Luca Brunelli - è un segnale importante che va nella strada da noi auspicata. La biodiversità è un elemento che deve tradursi in reddito per le nostre imprese, che devono essere sostenibili”.
L'assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi ha evidenziato come i consumatori siano alla ricerca di prodotti di qualità in modo maggiore rispetto al passato: “C'è stato un ritorno a certi stili di vita, la ricerca in agricoltura - ha affermato - fatta dalla Toscana ha portato a risultati importanti. Dobbiamo continuare a lavorare sul fronte della qualità e della biodiversità, rafforzare e valorizzare (anche attraverso nuovi investimenti) le nuove idee per affrontare nel modo migliore le sfide che il mercato ci propone”.