In riferimento al calendario venatorio annata 2015/16, appena approvato dalla Giunta Regionale, Federcaccia Piemonte ritiene doveroso manifestare il suo profondo disappunto per contenuti e modalità con cui esso è stato redatto, ed imposto, agli oltre 25.000 cacciatori piemontesi.
L’Assessore Giorgio Ferrero ha voluto ignorare le richieste del mondo venatorio, comportandosi come mai accaduto prima d’ora, in maniera irrituale come d’uso dire di questi tempi, e procedendo come se tra le sue deleghe non vi fosse anche quella relativa all’attività venatoria.
Non corrisponde al vero che il calendario sia stato concordato con Federcaccia o altre Associazioni Venatorie del Coordinamento Regionale, e nemmeno può essere scusante quella d’evitare così possibili ricorsi, giacché è proprio la recente storia (vedasi caso della pernice bianca) a dimostrare come quando parte soccombente sia la stessa Regione si possa non adempiere, come invece vorrebbero logica e coerenza.
L’inizio della stagione venatoria scelto dall’Assessore è ancora molto lontano, il 4 ottobre giorno di San Francesco, e dunque vi sarebbe ancora possibilità d’apportare correzioni e miglioramenti, ma risulta difficile credere che ciò possa avvenire con chi sin dall’inizio ha dimostrato scarsa collaborazione con il mondo venatorio.
Federcaccia Piemonte questa volta non ci sta, e chiamerà a raccolta associati e simpatizzanti per coordinare azioni e iniziative di protesta, certa che se l’attività venatoria è garantita da leggi nazionali, financo dalla Costituzione Italiana che ne delega proprio le Regioni, essa è diventata quanto mai problematica in Piemonte.
E’ già stata convocata riunione del Coordinamento Regionale delle Associazioni Venatorie Piemontesi per affrontare la questione.
Federcaccia Piemonte