17 associazioni ambientaliste (Ambiente e Lavoro, AIIG – Associazione Insegnanti di Geografia, Club Alpino Italiano, Centro Turistico Studentesco, Ente Nazionale Protezione Animali, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Greenpeace Italia, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra, LAV, Legambiente, Lipu, Marevivo, Mountain Wilderness, Pro Natura, SIGEA, WWF Italia) hanno inviato al Senato un documento in cui elencano tutti gli  interventi  necessari per modificare il ddl sulla riforma della legge quadro sulle aree protette 394/91, da come è stata licenziata dalla Commissione Ambiente (dopo tre anni di consultazioni e mediazioni).  Il documento è supportato da 30 esperti di natura e aree protette, ai quali si sono aggiunte personalità provenienti dal mondo accademico. 
  
Anzitutto chiedono che nei Consigli direttivi abbiano una rilevanza maggiore  i  soggetti portatori di interessi generali sovraordinati  che  sono  in  capo  allo  Stato,  come  la ricerca  scientifica  (Ispra  e  Crea)  e, guarda caso,  le associazioni ambientaliste. Sulla nomina del Direttore auspicano che rimanga in  capo  al  Ministro  dell’Ambiente  sulla  base  della  terna espressa dal Consiglio direttivo, inoltre considerano poi inopportuna la  scelta  di affidare per legge la rappresentanza dei Parchi all’associazione Federparchi. 
  
Sulla gestione della fauna le associazioni chiedono che gli  interventi siano sottoposti all'autorizzazione dell'Ispra e affrontati  in   un   quadro   che   privilegi   gli   approcci   ecologici.  Gli eventuali interventi di prelievo selettivo – si legge nella proposta ambientalista - devono  essere  realizzati  considerando  in  modo  prioritario  forme  d’intervento  diverse  dagli abbattimenti e comunque, quando questi siano ineludibili, coinvolgendo personale del parco e/o forze dell’ordine ed evitando rigorosamente la commistione con qualsiasi forma di attività venatoria”.    |