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Tartufi Umbria: controlli a tappeto della Forestale sulla raccolta


mercoledì 3 settembre 2014
    
Nel quadro dei controlli sulla sicurezza agroalimentare disposti dal Comando Generale,   ill Corpo forestale dello Stato ha effettuato in  tutto il territorio  umbro numerosi controlli in materia di raccolta e commercializzazione di tartufi. L'indagine ha riguardato tutta la filiera: dal cercatore/raccoglitore che munito di tesserino di idoneità, rilasciato dopo il superamento di apposito esame, rappresenta il punto di partenza di tutte le attività successive, per arrivare fino alle ditte di lavorazione e confezionamento del prodotto che poi viene distribuito sia alle catene della grande distribuzione (supermercati) sia alle rivendite al dettaglio.

L'attività  di  controllo nel  settore aveva la finalità di verificare il rispetto delle prescrizioni previste dalla specifica normativa nazionale e regionale per esercitare l'attività di raccolta del tartufo nonchè il rispetto delle norme in  materia di etichettatura, tracciabilità  e presentazione al consumatore delle diverse specie di tartufo presso le rivendite al dettaglio e la grande distribuzione.  Nello specifico, per il prodotto commercializzato fresco,  il comune cittadino dalla lettura delle indicazioni obbligatorie presenti in etichetta o su cartellino deve essere in grado di conoscere specie e luogo di raccolta; per il tartufo conservato deve essere in grado di conoscere la ditta che ha confezionato il prodotto, la località dove ha sede lo stabilimento, la denominazione e la classificazione, in recipienti ermeticamente chiusi.

In totale sono stati eseguiti in regione 820 controlli, in  65 casi sono risultate violazioni di legge sanzionate  amministrativamente che hanno portato ad elevare  65  verbali. Tra le infrazioni più frequenti in fase di raccolta sono state accertate:  raccolta in epoca di divieto, ricerca tartufi con più di due cani e mancato pagamento della tassa regionale. In fase di commercializzazione: la mancata classificazione del prodotto confezionato, la vendita di prodotto fresco privo di cartellino con le indicazioni obbligatorie, la mancanza di tracciabilità del prodotto, in un caso, nell'area della cascata delle Marmore, è stata accertata la vendita ambulante in assenza di autorizzazioni. Sono stati effettuati  sequestri  di prodotto fresco e confezionato per complessivi 35 kg confiscati e successivamente donati a ospizi, orfanatrofi e mense per indigenti, ed elevate sanzioni per un importo di  complessive 55.874,75 euro .
 
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