La Corte di Cassazione ha emesso un orientamento significativo riguardante i danni causati dalla fauna selvatica. Una nuova sentenza ha ribadito che tali danni devono essere risarciti dalla Pubblica Amministrazione, in particolare dalla Regione, in base all'articolo 2052 del codice civile. Sempre che sia dimostrata la buona condotta alla guida dell'automobilista, dunque, a risarcire il danno, indipendentemente da chi è il gestore della strada in oggetto, sono le Regioni in quanto responsabili della fauna selvatica e della loro gestione.
Un automobilista marchigiano l'ha appena avuta vinta dopo una lunga trafila giudiziaria (l'incidente risale al 2019) per un danno pari a 1.100 euro subito a seguito dell'impatto con un capriolo. Già il giudice di pace di Ascoli Piceno aveva riconosciuto la responsabilità dell'ente regionale osservando che in quel tratto non erano state adottate misure preventive (segnaletica e recinzioni) e che il piano di abbattimento non era stato eseguito. Sentenza che era stata poi ribaltata con l'appello della Regione e che ha ritrovato conferma nella Corte di Cassazione, la quale ha evenziato la crescita del numero degli incidenti stradali causati dalla presenza di selvatici sulle strade, suggerendo l'importanza di interpretare la legge a favore dei cittadini.
Stesso esito, qualche mese fa, per un altro incidente in provincia di Lucca. A seguito del ricorso presentato dalla Regione Toscana per il risarcimento del danno subito da un'auto per un incidente con un capriolo su una strada comunale nel 2016. La Corte di Cassazione lo ha respinto confermando che la Regione Toscana è titolare di poteri amministrativi in materia di caccia e gestione della fauna selvatica, anche sulla base della normativa regionale applicabile.
Così come per un'altra causa in Piemonte, la scorsa estate. Un veicolo nel 2019 si era scontrato con un capriolo sulla strada provinciale di Masera riportando danni per oltre 4 mila euro. Anche in questo caso l'automobilista ha dovuto far fronte ad una lunga battaglia legale, arrivando fino alla Cassazione, dove è stato poi ribaltato l'esito dell'appello della Regione Piemonte, che aveva vinto il ricorso. La Cassazione ha osservato come il Tribunale di Verbania non avesse tenuto conto del recente orientamento giurisprudenziale in merito alla responsabilità della Regione dei danni causati dalla fauna selvatica.
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