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News Caccia

Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni


martedì 31 luglio 2012
    
Riceviamo e pubblichiamo:

Il sempre molto attivo – di questo bisogna dargli atto – on. Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice presidente dell’intergruppo benessere degli Animali al Parlamento europeo, ha rivolto l’ennesima interrogazione alla Commissione Europea perché “L’Ue spinga l’Italia ad adottare prima possibile i piani specifici di gestione di 19 specie di uccelli a rischio a causa della caccia come previsto dalla Direttiva Comunitaria”, lamentando anche la mancata risposta data dalle Istituzioni a un documento inviato alcuni mesi fa dalle associazioni Amici della terra Animalisti Italiani, Enpa, Fare verde, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Vas, Wwf Italia, in cui si chiedeva il divieto di caccia per 14 specie di avifauna migratrice e 5 di stanziale.

La richiesta di divieto si basa sulla presunta necessità di mettere a punto Piani di Gestione Nazionali per le specie che l’associazione BirdLife International classifica come Spec2 o Spec3 e nel frattempo vietarne la caccia.

In merito, l’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC ritiene opportuno specificare che:

1. È errato affermare che la Commissione Europea utilizzi direttamente i dati e le definizioni di BirdLife International (quindi la classificazione Spec) per stabilire lo stato di conservazione di una specie.
2. La Commissione utilizza i dati di BirdLife International come “base di partenza” per approfondire successivamente tutte le fonti di conoscenza sulle diverse specie e decidere quindi se mettere in atto i Piani di Gestione Internazionali oppure non farlo.

3. Prova ne sia che su 21 specie di uccelli classificati Spec2 o Spec3 nel 2004 solo per 6 specie sono stati predisposti Piani di Gestione Internazionali (allodola, beccaccia, pavoncella, codone, tortora, quaglia).

4. Le specie per le quali non è stato messo a punto il Piano di Gestione Internazionale dall’Unione Europea sono state ritenute NON prioritarie per procedere con interventi volti a modificare in meglio lo stato di conservazione.

5. Nessuna delle specie classificate SPEC2 o SPEC3 è stata esclusa dagli allegati 2/A 2/B della direttiva 147/2009/UE in cui sono inserite le specie cacciabili negli Stati Membri, né alcuna proposta è stata avanzata in tal senso dalla Commissione Ambiente UE.

È bene ricordare anche che la stessa BirdLife International nel suo rapporto riguardante lo stato di conservazione degli uccelli “BIRDS IN THE EUROPEAN UNION: a status assessment” non richiede generalizzati divieti né limitazioni riguardanti l’attività venatoria in palese contrasto con quanto richiesto dalla sua referente in Italia (LIPU). Non esiste inoltre, né a livello europeo (Direttiva uccelli, Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici, Piani di gestione internazionali) né a livello nazionale (Legge 157/92) alcun riferimento normativo che preveda la chiusura o la limitazione della caccia per le specie con stato di conservazione definito da BirdLife International come SPEC 2 o SPEC 3.

Per quanto riguarda il nostro Paese, la legislazione venatoria italiana e l’estensione delle zone soggette a divieto di caccia sono fattori che già mitigano gli effetti del prelievo venatorio sulle varie specie ornitiche.
In particolare per quanto riguarda le specie di uccelli acquatici presenti fra le 19 citate, un’ulteriore penalizzazione della caccia avrebbe come conseguenza la diminuzione dell’interesse per tale specializzazione venatoria con tutto quello che ne conseguirebbe in termini di perdita/deterioramento di habitat ad oggi mantenuti a scopo venatorio, ma che sono di primaria importanza per la conservazione e l’incremento della biodiversità perseguito proprio dall’Unione Europea, così come esplicitamente evidenziato al punto 2.4.24 della “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici”.

In conclusione, non esiste motivo né giuridico né di ordine conservazionistico per un’ulteriore limitazione al numero delle specie cacciabili o alla modalità di caccia alle stesse.

Da quanto sopra esposto risulta evidente che la richiesta inoltrata dalle associazioni sopra ricordate con lettera datata 12 marzo 2012, si regge su considerazioni parziali, tendenziose e/o non corrette e la cui velata minaccia giuridica paventata in conclusione non si basa su nessun fondamento legislativo né in ambito europeo né in ambito nazionale.

L’Ufficio Avifauna Migratoria Federcaccia ha preparato in merito un corposo documento che analizza la situazione specie per specie riportando per ognuna dati e risultati di ricerche che dimostrano in maniera più dettagliata e approfondita quanto ha portato alle conclusioni qui esposte.

In questi giorni sarà consegnato agli stessi referenti istituzionali cui è stato inviato il documento delle sopra ricordate associazioni. Crediamo che sia una risposta corretta e scientificamente basata alle loro domande, a quelle dell’on. Zanoni e a qualche dubbio che, senza fondamento, questi potrebbero aver fatto sorgere.
 

Roma, 31 luglio 2012 –
 
Ufficio Avifauna Migratoria FIdC

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12 commenti finora...

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

premetto che con 36 anni di licenze non ho mai sparato ai fringuelli, mo' per sfizio chiuderei alla beccaccia poverina che non da noia a nessuno, oppure ancora peggio diventiamo tutti beccacciai sai che bello. giovanni per piacere darci addosso gli uni agli altri si arriva piano piano alla chiusura totale. oggi i fringuelli poi i merli quindi i tordi poi le tortore infine per arrivare alle tortore, purtroppo ragionando come molti di noi rimarrà solo la caccia di selezione.

da luì piccolo 01/08/2012 17.31

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

giovanni,non conviene neanche risponderti.

da paolo brescia 01/08/2012 11.19

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

L'On. Di Pietro, la coerenza e l'onestà intellettuale se la mette sotto i piedi; da cacciatore ad animalista al pari dell'On. Brambilla. Tutti vogliono occupare gli spazi politici degli anticaccia che, secondo loro, è più conveniente. Ma noi li puniremo e Di Pietro i nostri voti li vedrà col binocolo, Amici cacciatori, mai più Italia dei Valori

da BELGIO 01/08/2012 10.52

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

ITALIA DEI VALORI: RICORDATEVELO TUTTI ALLE PROSSIME ELEZIONI, E' LA NOSTRA UNICA ARMA PER PUNIRE DI PIETRO CHE DA CACCIATORE E' DIVENTATO UN FALSO ANIMALISTA

da vittorio 01/08/2012 10.01

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

Giovanni tutte le caccie hanno pari dignità ! Spero tu non sia cacciatore ! io si di brescia

da mario 31/07/2012 22.04

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

Appunto: con tutti i problemi che ci sono, che motivo c'è di ostinarsi a voler massacrare uccelletti dal peso di pochi grammi come i fringuelli ? giuro che di cacciatori bresciani, bergamaschi e veneti che vorrebbero fare solo questo ce ne sono troppi.

da giovanni 31/07/2012 21.12

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

bravo begallo anche io la penso cosi'

da Federico 31/07/2012 20.49

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

diciamo una cosa , se solo la metà dei politici italiani dimostrasse l'attivismo dell'On. Zanoni, sicuramente le cose sarebbero molto diverse a mio modesto avviso....detto questo, Zanoni non sa di che cosa parla......il Nord Italia è una megalopoli, ci sono zone industriali, centri commerciali, strade, insediamenti urbani su ogni mq. disponibile, lo dimostra il fatto che quando fa un semplice temporale, gli allagamenti di strade e abitazioni sono inevitabili, figuriamoci se uno stormo di uccelli migratori che passa sulle regioni del nord trova il posto per posarsi e riposare...non si vedo più uccelli perchè ahnno cambiato rotte migratorie . non servono organisni internazionali, esperti ecc. per capire una cosa del genere, aspetto che qualcuno mi smentisca. grazie......

da begallo 31/07/2012 19.30

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

X Zinzino, li abbiamo sempre lasciati perdere sottovalutandoli, sei contento della situazione e del conteso attuale della caccia in Italia???....o pensi che sia l'ora di passare dalla difesa passiva all'attacco?...

da Giovanni59 31/07/2012 19.24

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

Ma sto' d.......e, non ha niente altri problemi piu' importanti a cui pensare. Povera italia come sei conciata.

da pino 31/07/2012 18.55

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

Ricordatevi di queste persone quando si voterà e impegnamoci noi con le nostre famiglie , amicizie, conoscenti simpatizzanti dell'ars venandi, a sorreggere solo e soltanto chi, senza fare aria fritta, si impegnerà per una caccia cmpatibile e sostenibile.So che in teoria sembra facile, di politici corretti non ce ne sono anche se in campania ultimamente qualche bagliore c'è stato.Purtroppo i tempi sono cambiati e anche noi dobbiamo cambiare, adattandoci.

da gm3 31/07/2012 17.42

Re:Ma quale rischio caccia. Avifauna Migratoria (Fidc) risponde a Zanoni

MA lasciateli perdere. Se li lasciate fare la gente poi capisce. L'Europa, purtroppo, è il cimitero degli elefanti. A volte c'è gente che ci arriva senza nemmeno sapere come ha fatto. Dovesse cercarsi direttamente le preferenze, non arriverebbe nemmeno in consiglio comunale. La competenza, poi, te la raccomando. Cultura di base, mah, lingue, boh, esperienze cosmopolite(iccheee?)

da Zinzino 31/07/2012 17.31