Non poteva mancare il saluto di un'animalista - ministro alla “grande” manifestazione nazionale contro la caccia indetta alla vigilia dell'apertura della stagione venatoria, sabato scorso a Torino da una ventina di sigle animaliste e ambientaliste, con l'adesione di partiti con un certo appeal, come Verdi, Radicali e Movimento cinque stelle, per rilanciare il referendum abrogativo in Piemonte.
La Brambilla ha voluto sostenere la manifestazione con un proprio morigerato messaggio, ricordando, in barba a ciò che dice l'Europa, la legge del nostro stato e anche le centinaia di amministrazioni che hanno a che fare con il problema fauna selvatica, che il cacciatore è “chi uccide animali innocenti per puro divertimento”. Alla faccia della civiltà, reclamata a gran voce dalla piccola folla, secondo cui il proprio credo pro animali debba divenire un principio civico per tutti.
Eppure tutto questo grande apparato (abbiamo contato almeno 22 organizzatori), pur beandosi di un “patrocinio” ministeriale, non è stato capace di raccogliere più di un migliaio di partecipanti, che poi diventano 4 mila o addirittura 5 mila sui siti animalisti. Facendo due conti, visto che a Torino si danno per certi non più di 850 partecipanti (fonti locali), significa che ogni associazione, o partito che sia, ha portato in piazza non più di 38 persone, raccattate in tutta Italia! Spulciando su FB, ci risultano anzi problemi organizzativi per raccogliere le adesioni ai pullman organizzati da tutta Italia, già a partire da parecchi mesi fa. Non male per chi pretende di rappresentare, a seconda del sondaggio di turno, dal 70 al 90 per cento della popolazione contro una minoranza secondo loro esigua, anche se da sola riesce a portare nelle piazze migliaia di sostenitori, anche improvvisando una protesta in pochi giorni (come successo in Sicilia poco più di un mese fa). Se poi guardiamo i filmati ripresi dai partecipanti si nota come non ci siano mai inquadrature a campo lungo, che dimostrino una partecipazione massiccia.
“Caccia il cacciatore.. la nostra preda sei tu”, “La caccia è un crimine”, “la caccia è un orrendo sterminio di creature innocenti”, sono alcuni degli slogan sbandierati durante il corteo. Una manifestazione dai toni così intransigenti, avversa alla caccia in toto, in maniera così dogmatica, non poteva raccogliere un grande movimento popolare. Come si è visto e dimostrato, la maggior parte dei cittadini italiani, se a conoscenza di cosa sia davvero la pratica venatoria in Italia, non è affatto contraria alla caccia. Nè tanto meno rifiiuta di nutrirsi di carne, indossare pellame, frequentare palii e circhi, eccetera eccetera.
(19/09/2011)
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