In Regione Lombardia tutto tace sul fronte deroghe. La questione ha già creato enormi tensioni tra Lega e Pdl in Regione, che si sono rimpallate la responsabilità di aver mandato in fumo le speranze di cacciatori e agricoltori prima votando una pregiudiziale dell'opposizione e poi facendo mancare il numero legale in Commissione sul progetto proposto dall''Udc.
Secondo il quotidiano Il Giornale di Bergamo, che oggi torna sull'argomento, la situazione si è sempre più irrigidita a causa della posizione del Presidente Formigoni, che ha ribadito la sua contrarietà all'uso delle deroghe anche in una lettera scritta a tutti i consiglieri. Ora l'assessore leghista Giulio De Capitani, che potrebbe formulare una delibera di giunta sulla scorta di quanto avvenuto in Veneto, non rilascia dichiarazioni, anche se i suoi collaboratori fanno sapere – sempre tramite Il Giornale di Bergamo – che “c’è stata una discussione in merito ed ora si stanno facendo delle verifiche anche a livello giuridico”. Ma anche che “è presto per affrontare l’argomento, l’assessore preferisce rimandare”.
La Lega si trova quindi ad un bivio, da una parte deve tenere conto delle speranze dei cacciatori (a cui il “trota” Renzo Bossi, consigliere regionale vicino ai cacciatori, ha promesso mari e monti, dall'altra deve fare i conti con la chiara volontà della Regione e del suo presidente di non proseguire su questa strada. Certo è che i cacciatori si sono stancati, tanto che, afferma il quotidiano bergamasco, è stato proposto che il 14 ottobre tutti gli appassionati straccino la loro tessera elettorale: sarebbero 45.000 voti in meno.