La presenza dei cinghiali sul territorio è “imponente e incontrollabile” e causa danni per 2 milioni di euro l'anno. Così ha scritto l'assessore alla caccia in provincia di Pescara, Mario Lattanzio, nel suo appello ai prefetti abruzzesi, alla Regione, alle province, ai sindaci della provincia e all'Atc di Pescara, allertando per il pericolo costituito da animali sempre più vicini ai centri abitati.
Il problema, secondo l'assessore, risiede nei Parchi, che hanno disatteso gli accordi scaturiti dal Tavolo Tecnico regionale del 2005 ed hanno diversamente ritenuto di procedere autonomamente alla predisposizione di specifici piani di intervento, vanificando la volontà di affrontare il problema delle Province. “Hanno deciso, cioè – spiega l'assessore nella sua lettera - di far ricorso alla cattura dei cinghiali con recinti ma questa tecnica genera solo dei benefici temporanei perche' le aree liberate dopo la cattura diventano polo d'attrazione per gli altri cinghiali che, trovandole libere, le occupano velocemente”, evitando le aree aperte alla caccia.
Lattanzio chiede che vangano attivati gli abbattimenti selettivi da postazione fissa e definisce tale risoluzione la più efficace, la meno conflittuale e quella economicamente meno onerosa. In alternativa pensa al metodo della girata “meno stressante per la specie e meno impattante sull'ecosistema”.
(Agi)