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News Caccia

Anuu Migratoristi con l'università Statale di Milano per la riqualificazione dei pascoli montani


venerdì 15 gennaio 2010
    
Tra pochi mesi compirà un anno il progetto Vapamont, avviato jn Valtravaglia (Va) insieme all'Università degli Studi di Milano, Dipartimento Produzione Vegetale con il decisivo contributo della Provincia di Varese e dell'Anuu Migratoristi provinciale e regionale.
Il progetto persegue l'obiettivo di  riqualificare i pascoli montani abbandonati a sé stessi e degradati da un consistente impoverimento delle essenze erbacee presenti e soffocamento del suolo da parte della felce, specie altamente invasiva. 
 
L’entrata a regime del progetto sta cominciando a dare i primi frutti concreti: riconquista del terreno alla felce, semina e sviluppo di essenze erbacee (leguminose, crucifere, graminacee) appetite dai mammiferi selvatici quali lepre, capriolo e cervo, effettiva frequentazione del sito da parte di questi ultimi in numeri crescenti.

Un ritorno della biodiversit�attestato anche dalle diffuse fioriture primaverili di narcisi e dalla presenza autunnale, attorno ai radi alberi presenti, di funghi porcini, che non si vedevano più da molti anni. La felce è effettivamente un’essenza altamente infestante, che spesso e volentieri sopravvive alla rimozione e trinciatura meccanica. Per questo, nel sito sono stati utilizzati anche metodi di diserbo mirato e calcolato che hanno condotto alla quasi totale distruzione della felce nel giro di soli due anni. Interessanti informazioni sono in fase di raccolta pure per quanto concerne i miscugli di sementi più favorevoli all’alimentazione delle specie di ungulati e lagomorfi presenti nell’area alpina e prealpina lombarda.

La validità e il valore di questo progetto – fa sapere l'Anuu Migratoristi - erano stati già riconosciuti nel marzo 2009, durante la 51esima Assemblea nazionale di Anuu, allorché all’ATC n. 1 venne conferito il Premio Internazionale Ambiente dell’associazione, I edizione. Utile sarà infine un’attenta valutazione dei risultati acquisiti, al fine di esportare il progetto in altre realtà montane: i luoghi ove replicare purtroppo non mancheranno, considerata l’ormai pluridecennale fase di spopolamento e abbandono delle attività agro-silvo-pastorali della quale soffre tutta la montagna italiana.

Curatori del progetto VAPAMONT sono il prof. Tommaso Maggiore dell’Università di Milano e il dr. Marco Magni, agronomo. Per maggiori informazioni: ANUUMigratoristi (Via Baschenis 11/C, 24122 Bergamo, tel. 035.243825, fax 035.236925, e.mail [email protected]).
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4 commenti finora...

Re:Anuu Migratoristi con l'università Statale di Milano per la riqualificazione dei pascoli montani

a fare i parchi se becca dei soldi questo conta x loro il resto e fantasia ciao

da franco la spezia 18/01/2010 0.48

Re:Anuu Migratoristi con l'università Statale di Milano per la riqualificazione dei pascoli montani

Sono Abruzzese,da quando nel 1992 hanno creato Parchi le nostre montagne stanno morendo. L'abbandono dell'uomo ha portato alla impraticabilità dei nostri boschi.Dove una volta si camminava liberamente oggi è impossibile.Felci e rovi rendono impraticabili terreni dove per decenni cavalli e mucche pascolavano e tenevano il terreno pulito,ottimo per la sosta dei migratori.Inconsciamente la Parcomania ha sottratto terreno fertile agli animali.Perchè di questo problema nessuno ne parla.Tanto che fanno la bella faccia gli Enti Parco non si sono accorti che le nostre belle montagne fanno schifo??? Non lo sanno perchè non gli conviene,perchè non la vivono.Vergognatevi avete un bel viso ma fate cattivo gioco.Le aree WILDERNESS sono il vero futuro i parchi sono stati solo una illusione,e i fatti lo dimostrano.

da Marco(PE) 17/01/2010 11.54

Re:Anuu Migratoristi con l'università Statale di Milano per la riqualificazione dei pascoli montani

Vado a caccia di pernici, starne e rosse: sulle colline ricche di viti, intercalate da tratti boschivi e calanchi, ci sono zone gerbide ricche di rovi e felci, luoghi dove piccole brigate di rosse trovano riparo, proteggendosi anche dalle canicole estive. L'80% delle nidiate di starne nate in zone di agricolture intensive viene decimato dal caldo estivo, questo per quanto riguarda la zona appenninica. In montagna, coturnici, forcelli e cedroni, già specie rare necessitano solo del loro ambiente naturale, in cui la felce merita il suo posto, indiscutibilmente. Quando si fanno riqualifiche ambientali equilibrate, nessuna specie autoctona può essere sacrificata a favore di altre e se si fa deve essere fatto solo ponderatamente, salvaguardando allo stato naturale la giusta percentuale di territorio in modo che in montagna non si commettano gli stessi errori commessi in pianura ed anche in collina.

da Fromboliere 15/01/2010 14.03

Re:Anuu Migratoristi con l'università Statale di Milano per la riqualificazione dei pascoli montani

L'abbandono delle attività rurali in montagna ha portato allo stravolgimento del suolo e mettendo in serio pericolo quella fauna autoctona che era radicata in questi territori,è una buona notizia sapere che ce interesse a ripristinare questi abitat diversamente saranno inghiottiti da erbacce e piante non più fruibili dalla fauna autoctona,spero che questo progetto sia allargato a tutto l'arco alpino.

da martino 42 valtellina 15/01/2010 12.05