Posizione netta del Partito Democratico contro le ipotesi di modifica attualmente oggetto di dibattito mediatico. La legge 157/92 “rappresenta una conquista fondamentale”, “ha costruito un modello che tutela la fauna selvatica” e “al tempo stesso regolamenta in modo rigoroso la caccia”.
Per queste ragioni, secondo i capigruppo PD delle Commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera, Marco Simiani e Antonella Forattini, dopo più di 30 anni occorre riconoscerne i risultati e opporsi alla proposta del centro – destra “di stravolgere completamente l’impianto della legge 157”.
La bozza circolata in questi giorni, secondo il Pd, è “un grave passo indietro, che porterebbe a una pericolosa deregolamentazione della caccia, ad un indebolimento degli strumenti di tutela e alla normalizzazione di attività di bracconaggio”.
“Questa legge – ricordano – ha introdotto strumenti di conservazione efficaci come i divieti di uccellagione, la tutela dei valichi montani e la protezione di specie vulnerabili, tra cui il lupo, l’orso, la lontra e numerosi rapaci. Ha inoltre affidato alle Regioni un ruolo chiave nella pianificazione faunistico-venatoria, fondato su criteri scientifici e con il supporto dell’ISPRA”. “Siamo contrari a qualsiasi tentativo di destrutturare questa norma – si legge ancora nella nota – e riaffermiamo il nostro impegno per una caccia sostenibile e rigorosamente regolamentata”.
Il PD richiama anche i principi costituzionali e l’urgenza di difendere un sistema normativo che – a loro giudizio – ha saputo garantire per decenni un bilanciamento tra esigenze ambientali, agricole e di sicurezza. “Difendere la legge 157 significa proteggere la biodiversità e il patrimonio naturale del nostro Paese. La proposta della destra è un pericoloso passo indietro. Per questo diciamo con chiarezza: la legge 157 non si tocca”.