"Stiamo assistendo a una campagna di disinformazione costruita su un disegno di legge che, ad oggi, non esiste". Così Francesco Bruzzone, ai margini della presentazione del libro “A caccia di bufale” dedicato alle fake news sull’attività venatoria, tenuta questa mattina alla Camera dei Deputati, interviene nel dibattito attorno alla riforma della legge 157/92.
Bruzzone denuncia un clima di allarmismo costruito ad arte: "Ci sono critiche infinite su un testo che non è ancora approdato in Consiglio dei Ministri, che non ha una forma definitiva e che neppure il Ministero dell’Agricoltura, proponente della riforma, conosce nella sua versione finale". E incalza: "Si è diffusa l’idea che i cacciatori potranno sparare di notte o addirittura in spiaggia a Ferragosto, nel mezzo degli stabilimenti balneari. È una falsità totale".
Il parlamentare smentisce anche le accuse sulla presunta “liberalizzazione totale” dei richiami vivi: "Non è prevista alcuna deregulation – chiarisce –. Si è parlato di un aumento delle specie utilizzabili come richiami vivi da 7 a 47, ma anche qui si è voluto distorcere la realtà. È come se qualcuno sostenesse che si potrà andare a caccia con una lepre come richiamo".
Particolarmente critico è poi il passaggio sulla riduzione delle aree protette: "Se una legge stabilisce che la percentuale massima di territorio protetto è del 30%, è ovvio che si chiede di rispettare quel limite. Non si tratta di eliminare le aree protette, ma di riportarle nei parametri di legge".
Bruzzone stigmatizza anche l’intervento di un funzionario – non politico – del Ministero dell’Ambiente, presente a un recente convegno organizzato da LAC e altre sigle ambientaliste: "Ha dichiarato che il testo non è ancora stato approvato perché, grazie al loro intervento, è stato rallentato. Ha perfino sostenuto che il disegno di legge dovrebbe passare per il parere preventivo della Commissione Europea. Ma in Italia decide il Parlamento, non Bruxelles".
"Questa – conclude Bruzzone – è una vergognosa strumentalizzazione. Si sfruttano paure e disinformazione per fini politici ed elettorali, toccando emotivamente l’opinione pubblica con notizie false, come quella della caccia in spiaggia. Tocca a noi, ora, fare uno sforzo massimo di comunicazione per smentire queste fake news. E appena il disegno di legge sarà davvero pronto, lo commenteremo nel merito".