Sulla complicata questione dei valichi montani, è stata approvata oggi dal Consiglio regionale della Lombardia una mozione presentata da Fratelli d'Italia, con la quale si chiede alla Giunta di opporsi alla sentenza del Tar che ha esteso il divieto di caccia su 110 mila ettari di territorio.
Il documento impegna la Giunta regionale a sospendere procedure che generino un inutile aggravio amministrativo ed economico per la Regione, come ad esempio la revoca delle autorizzazioni di appostamenti fissi, fino alla conclusione dell’iter giudiziario, attivare un confronto con Governo e Parlamento per modificare l’art. 21, comma 3 della Legge 157/1992, eliminando l’obsoleto concetto di “valico montano”, non previsto dalle normative europee e di intervenire con una revisione complessiva sulla legge ritenuta ormai obsoleta.
“Si tratta di un atto importante e coraggioso – dichiarano i consiglieri Zamperini e Schiavi, firmatari della mozione – che dà voce ai nostri territori montani e riafferma il diritto della Lombardia a governare il proprio territorio. Con questa mozione, il Consiglio regionale ha scelto di stare dalla parte di chi difende tradizioni secolari, gestione sostenibile della fauna ed equilibrio ambientale”.
“Chiediamo con forza un intervento a livello nazionale che tenga conto dei cambiamenti che in oltre trent’anni hanno modificato radicalmente il mondo venatorio, basti pensare il numero di cacciatori in costante diminuzione ed i cambiamenti climatici.”
“Questa sentenza non è solo un attacco alla caccia – spiegano Zamperini e Schiavi – ma mina l’autonomia regionale e ignora l’equilibrio faunistico che da secoli le nostre comunità mantengono con responsabilità. Decisioni ideologiche e prive di basi tecnico-scientifiche rischiano di compromettere un intero sistema. La recente decisione della Giunta regionale di impugnare la sentenza del TAR, così come chiesto anche dalla mozione, è una presa di posizione netta e coraggiosa, che condividiamo e sosteniamo con forza, auspicando che il deposito del ricorso innanzi al Consiglio di Stato avvenga nel più breve tempo possibile.
I consiglieri poi sottolineano i gravi danni che il provvedimento giudiziario potrebbe arrecare: “Il divieto imposto mette a rischio migliaia di appostamenti fissi e compromette l’economia delle nostre valli. Difendiamo il diritto delle Regioni di legiferare secondo criteri di buon senso, rispetto dell’ambiente e tutela delle tradizioni locali”.
Anche il Consigliere regionale della Lega, Floriano Massardi, Presidente della Commissione Agricoltura, Montagna e Foreste, ha commentato favorevolmente l'approvazione della mozione. “La Lombardia oggi riafferma la sua autonomia nella gestione faunistica e chiede con forza al Governo centrale un Decreto-legge con efficacia immediata per riportare coerenza normativa e dare certezze al mondo venatorio” ha dichiarato.
“Con la mozione odierna la Regione riceve un forte mandato per impugnare tale sentenza antistorica nelle sedi competenti e chiedere una sospensiva che eviti danni irreparabili al tessuto economico-sociale della caccia in Lombardia. Ma non basta: come Lega ci siamo battuti per far approvare un emendamento che chiede un intervento rapido, chiaro e risolutivo da parte del Governo centrale attraverso lo strumento del Decreto-legge. Con grande soddisfazione abbiamo infine visto approvare la nostra proposta e la mozione della maggioranza, con il voto favorevole anche di cinque consiglieri dell’opposizione: un segnale forte di presenza e di sostegno a tutto il mondo venatorio che ora attende solo l’ultimo passaggio a Roma dove la Lega non si farà trovare impreparata, a difesa del buon senso e del mondo venatorio lombardo” conclude Massardi.