Il TAR del Piemonte ha respinto il ricorso delle associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio della scorsa stagione, accogliendo le tesi difensive delle associazioni venatorie intervenute.
La sentenza, attesa da mesi, è stata pubblicata solo in questi giorni e, e rappresenta un importante punto fermo per il mondo venatorio piemontese. Nel testo della decisione, i giudici amministrativi dichiarano il ricorso in parte "irricevibile" e in parte "improcedibile per sopravvenuta carenza d'interesse", archiviando quindi l’azione giudiziaria che aveva causato notevoli limitazioni all’attività venatoria, colpendo in particolare gli appassionati di tipica fauna alpina.
Il TAR ha inoltre disposto la compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Soddisfazione per il mondo venatorio piemontese, che fin da subito aveva contestato un ricorso ritenuto strumentale e volto unicamente a ostacolare l’attività venatoria attraverso la via giudiziaria.
"Finché queste azioni non comporteranno conseguenze economiche per chi le propone – si legge in una nota diffusa da ambienti venatori – continueranno a essere presentate. Ma oggi registriamo un segnale positivo e la consapevolezza che il mondo della caccia ha saputo rispondere unito" si legge sulla pagina fb Il nuovo cacciatore piemontese.
Ora l’attenzione si sposta sulla predisposizione del prossimo calendario venatorio regionale. I cacciatori auspicano che la Regione Piemonte abbia nel frattempo predisposto tutti gli elementi necessari a blindare l’atto amministrativo, evitando nuovi contenziosi e garantendo a tutti – in particolare agli appassionati della caccia in ambiente montano – il pieno diritto di esercitare l’attività venatoria in serenità e sicurezza normativa.