
 
 
Il Decreto Agricoltura dovrebbe essere discusso in aula entro la prima decade di luglio, per l'approvazione definitiva anche delle attese modifiche alla legge sulla caccia. Sulle prospettive interviene la Fidc di Brescia, ricordando  le promesse fatte in  campagna elettorale che dovrebbero rendere più semplici alcuni passaggi e ridare alcune risposte  al mondo venatorio. 
La principale di queste - scrive Fidc BS - riguarda la certezza dei calendari venatori perché non si può sempre essere ostaggi  dei ricorsi ai Tribunali, per gli scostamenti ai pareri annuali di  Ispra, diversi dai contenuti delle leggi vigenti quantomeno rispetto ai  tempi di caccia, e alle decisioni degli stessi, sempre e solo limitanti  alla nostra attività. Grande importanza anche la questione valichi montani, per quanto riguarda la Lombardia, l'eliminazione della opzione della forma di caccia, che secondo Fidc Brescia aveva un senso quando i cacciatori erano sopra il milione di unità, la  questione della classificazione degli uccelli allevati ai fini di  richiamo, che proprio perché allevato dovrebbero non essere soggetti  alla definizione di fauna selvatica e quindi trattati in modo diverso,  pur nella garanzia di legittimità del loro possesso.
Modifiche che "non sono certo dirompenti rispetto all’assetto legislativo attuale, ma  che possono essere migliorative per la corretta gestione e attuazione  dell’esercizio venatorio" scrive Fidc Brescia.