Il riscontro di un focolaio di Psa nel distretto di Fagerstat, in Svezia, ha evidenziato l'importanza dei cacciatori e del loro contributo nel contenere la diffusione del virus. Nonostante le preoccupazioni iniziali, sembra che il contagio sia rimasto circoscritto grazie agli sforzi dei cacciatori volontari che hanno operato nella zona, monitorando attentamente il territorio.
Il presidente dell'Associazione svedese dei cacciatori, Peter Eriksson, esprime rispetto e orgoglio per il lavoro dei volontari e del personale dell'associazione nella gestione di questa crisi. Tuttavia, sottolinea che il problema non è ancora risolto, e il ruolo dei cacciatori rimarrà cruciale nel tempo a venire.
Eriksson sottolinea che la peste suina africana non è stata introdotta dai cinghiali, ma dall'azione umana, in particolare a causa di un deposito di rifiuti male gestito. Il contributo dei cacciatori viene riconosciuto anche dalle autorità, e la crisi ha messo in evidenza l'importanza dei cacciatori nella gestione della fauna selvatica. La missione dell'associazione è di sostenere la comunità e di fornire consulenza ai decisori su questioni rilevanti a livello locale, nazionale e internazionale.
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