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"Non  vedo come questo possa inficiare la mia capacità di gestire una riserva  naturale" ribatte Bosio alle accuse. Votato all'unanimità, Bosio è ex  ufficiale del corpo ittico venatorio della polizia provinciale di  Brescia, esperto di caccia e pesca, ha gestito le deleghe ambientali per  la Procura di Brescia.
Secondo Bosio, essere cacciatore non è un  limite, semmai una potenzialità. "Tra i miei obiettivi - dice - c’è la messa in sicurezza delle Torbiere  del Sebino, tra cui il taglio di alberi pericolanti sulle strade del  perimetro. Voglio anche la sistemazione di tutti i percorsi con ponti e  viottoli. Non solo: ristabilirò il contatto con tutte le guide della  Riserva: anche con quelle che negli anni non sono mai state contattate e  che sono state, non si sa per quale motivo, depennate" .
 
Ma Bosio non è il solo ad avere la licenza di caccia. Da Legambiente lamentano che su cinque membri del Cda almeno tre hanno la licenza di  caccia, compresa l’ex presidente Soncini. "Ci rivolgeremo al Ministero e  poi a tutte le altre realtà politiche. È impensabile che i cacciatori si  impossessino della Riserva"  dichiara Silvio Parzanini di Legambiente. "Non ho niente da dire a Legambiente –  trisponde Bosio – se non che molti cacciatori di Federcaccia sono  pronti a venire a pulire gratis l’area".