La Regione Toscana ha approvato il provvedimento di legge che vieta il foraggiamento di cinghiali su tutto il territorio regionale e regola l'abbattimento della selvaggina d'allevamento nelle aree adibite all'addestramento e alle gare per i cani da caccia, le cosiddette ZAC (zona addestramento cani). La legge è passata con il voto favorevole di 33 consiglieri, 4 contrari e un astenuto.
“Nelle aree per l’addestramento dei cani, nelle quali è consentito l’abbattimento della fauna selvatica di allevamento – si legge in una nota della Regione -, la legge prevede che l’attività possa svolgersi tutto l’anno, limitatamente ad alcune specie come quaglie, fagiani, starne, pernici rosse. La selvaggina di allevamento deve essere inanellata. Le aree, di specifiche tipologie, non possono essere superiori ai 50 ettari. Le Province possono autorizzare eccezioni al divieto di foraggiamento per specifiche operazioni di cattura. Possono inoltre autorizzare un foraggiamento dissuasivo “per comprovate esigenze”.
Contro questo provvedimento si è dichiarato il capogruppo dei Verdi Fabio Roggiolani che ha sollevato dubbi di legittimità giuridico amministrativa sulle norme relative alla caccia nelle aree di addestramento cani ed ha annunciato a nome del proprio gruppo, il sostegno alle associazioni che presentereranno ricorso.
Secondo il Presidente Martini “Questa è una prima risposta ad una situazione di incertezza in cui si trovano gli operatori, dopo le iniziative dell’autorità giudiziaria. E’ una vera emergenza, rispetto alla quale dobbiamo dare subito un segnale”. “La proposta di legge che affronta in modo organico il problema della proliferazione degli ungulati – ha aggiunto - sarà varata dalla Giunta regionale subito dopo Pasqua. Quella sarà l’occasione per approfondire tutti i problemi emersi”.