La Commissione Agricoltura della Toscana ha dato il via libera al disegno di legge che introduce il divieto di foraggiare i cinghiali su tutto il territorio regionale, pena sanzioni fino a 2 mila euro, e che regola l’abbattimento della selvaggina d’allevamento nelle aree per l’allenamento, l’addestramento e le gare per cani. Il disegno ora può finalmente passare alla discussione in consiglio regionale.
Il provvedimento in Commissione è stato approvato a maggioranza con il voto favorevole di Pd, Forza Italia-Pdl, An-Pdl e con il voto di astensione di Rifondazione e Comunisti italiani.
Con un emendamento proposto da Aldo Manetti, è stata recepita l’istanza emersa nelle consultazioni e avanzata anche dalla consigliera Angela Notaro (An-Pdl) di un inasprimento delle ammende, che sono state innalzate da un minimo di 400 ad un massimo di 2mila euro.
Approvato un emendamento presentato da Giancarlo Tei (Ps), con il quale si aggiunge, accanto alle eccezioni strettamente connesse a operazioni di cattura autorizzate, la possibilità per le Provincie di autorizzare un foraggiamento dissuasivo “in deroga al divieto e per comprovate esigenze”. Il consigliere Nicola Danti (Pd) si è detto, nel complesso delle nuove norme introdotte, convinto della decisione politica di “tutelare settori dell’economia toscana, contenendo la proliferazione dei cinghiali e mettendo i centri di addestramento dei cani in condizione di riprendere l’attività”. Scelta politica anche secondo Giancarlo Tei, che ha ribadito il dubbio di una possibile “debolezza del provvedimento dal punto di vista giuridico-amministrativo”, nel caso fossero mossi rilievi di costituzionalità.
(Parlamento della Toscana)