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Cacciatori e un po' scienziati


lunedì 12 giugno 2017
    

Club del Colombaccio Nel mese scorso due importanti avvenimenti hanno caratterizzato la vita associativa del Club Italiano del Colombaccio.  Sabato 20 maggio si è svolta a Mondaino in Provincia di Rimini, la Festa dei Rilevatori di Progetto Colombaccio Italia una delle poche ricerche in Europa e unica in Italia sullo studio della migrazione del colombaccio. Questo Progetto a cura del Club Italiano del Colombaccio mirato a conoscere le dinamiche della specie colombaccio, si è potuto realizzare grazie alla collaborazione di un centinaio di cacciatori distribuiti in varie regioni del centro e nord Italia che da vent'anni durante il passo di ottobre raccolgono dati sulla migrazione del colombaccio e non solo. Questo incontro è stato voluto per fare il punto della situazione sulle nuove prospettive della ricerca e rendere merito a queste persone che gratuitamente ogni anno dedicano tempo prezioso alla "scienza" aggiungendo valore alla nostra comune passione.

Sabato 27 maggio si è svolto a Urbino un Convegno di valenza Internazionale dal tema:  “Il Colombaccio nell’Europa Sud-Occidentale”. L’evento organizzato sempre dal Club  con il  patrocinio della Regione Marche e la sponsorizzazione della Benelli Armi,  si è tenuto presso il teatro/cinema Ducale nel centro storico della bellissima cittadina marchigiana riconosciuta da tempo patrimonio mondiale dell’Unesco. Se l’affluenza del pubblico non è stata quella delle grandi occasioni,  i contenuti delle relazioni sono stati di grande rilevanza scientifica.

Dopo i saluti dell’Avv. Francesco Paci, presidente del Club, sono intervenuti per la  Francia Jacques Luquet (scrittore giornalista) e Michel Peyruseigt (presidente dell’associazione francese ANCP) e per la  Spagna lo scienziato Dott. Antonio Bea Sanchez. I citati studiosi hanno parlato delle  realtà venatorie delle loro nazioni, degli studi intrapresi sia sulla migrazione che sulla sedentarietà del colombaccio;  in particolare il Dott. Bea ha parlato dei flussi migratori che riguardano  varie direttrici europee e di esperienze di censimenti effettuate presso numerosi dormitori di colombacci situati nella Penisola Iberica (Extremadura ed Alentejo).

 Il primo relatore italiano ad intervenire è stato il Prof. Enrico Cavina che collabora da alcuni anni con il Club e cura sul sito dell’associazione (www.ilcolombaccio.it) la  rubrica Colombaccio Scientifico. Il Prof. Cavina  ha presentato la ricerca che sta sviluppando insieme ad un gruppo di lavoro del Club e che riguarda vari aspetti della migrazione del colombaccio in Italia: la pubblicazione di questo studio, essendo la prima del genere in Italia, ha l’ambizione di gettare solide basi per future ricerche in questo campo, nonché dare vita ad auspicabili collaborazioni con altre nazione europee interessate al fenomeno della migrazione del colombaccio.

La dott.ssa Giulia Ricciotti del laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano – Università di Bologna – ha presentato uno studio sul DNA di alcuni colombacci: studio che si prefiggeva di conoscere i siti di provenienza dei selvatici esaminati e anche le relazioni fra le varie popolazioni di colombacci di alcune  nazioni europee quali Bulgaria, Estonia e Spagna.  Lo studio è stato possibile a seguito dell’esame di una certa quantità di dita di colombacci abbattuti,  sia migratori che stanziali. Il Club, attraverso il coordinamento del Dott. Paolo Rossi di Pesaro, ha partecipato al progetto fornendo all’Università di Bologna un certo numero di  dita di colombacci abbattuti da settembre a novembre in varie regioni del nord Italia.

Un’altra interessante relazione  è stata quella  della Dott.ssa Carla Roselli, ricercatrice di Scienze Biomolecolari dell’Università di Urbino. La sua ricerca, volta ad identificare eventuali forme di inquinamento o radioattività nelle carni di colombaccio, ha dato evidenza agli elementi chimici contenuti nelle carni di  selvatici abbattuti in alcune nazioni europee. Molto interessanti il metodo e i risultati.

Dopo la pausa pranzo c’è stato spazio per un dibattito al quale sono intervenuti numerosi partecipanti all’ incontro.

Come concludere questo breve spazio informativo? Semplicemente, affermando che la caccia tradizionale al colombaccio trova da parte del Club Italiano quell’attenzione che il selvatico certo merita: attenzione che non deve avere unicamente connotati venatori. Indubbiamente la specie columba palumbus gode ottima salute in tutto il paleartico occidentale e ciò è confortante, ma al contempo occorre avere bene a mente che proprio il colombaccio sta diventando uno dei selvatici più cacciati nell’intera Europa. Ecco che approfonditi studi su vari aspetti della vita del selvatico rappresentano “un’arma in più” della quale noi cacciatori tradizionali del secondo millennio dovremo saperci dotare per dare prospettiva alla nostra colorita passione. (Club Italiano del Colombaccio)

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14 commenti finora...

Re:Cacciatori e un po' scienziati

No..no Graziano, non l'hai fatta lunga a me piace dialogare così. Ho visto diversi video di quella caccia, quella a reti verticali e i numeri ci sono...a sacchetti li raccolgono . Ci lavorano in cooperativa con tanto di permessi...sono in regola ma non è questo il punto. Io la ragiono così..., siamo all'interno di questa cacchio di unione europea che fa la voce grossa solo con noi. A noi un sacco di raccomandazioni e divieti agli altri niente. La differenza sta pure su quelli abbattuti con il fucile. Noi ligi, rispettosi e loro si fanno le foto con un tappeto di colombacci ai piedi. Queste non sono pernici, fagiani ecc.e' selvaggina migratoria e il discorso dovrebbe essere uguali per tutti...così la vedo. UN saluto

da Carlo rm1 14/06/2017 13.03

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Ciao Carlo. Di appostamenti con reti verticali ne sono rimasti pochi tra Spagna e Francia mentre quelli con le reti a terra ce ne sono certamente diversi, soprattutto nelle Lande Francesi. Da fonti sicure sembra che continuino a cacciare con le reti... in deroga...Che sia giusto o meno la verità è che loro hanno avuto forza e unità di intenti oltre che la cultura delle tradizioni, noi no. E pensare che quasi sicuramente certe modalità di caccia le hanno apprese da noi tanti secoli fa e mi riferisco al Gioco dei Colombi di Cava dei Tirreni e alle Paielle di Amelia. (vedere ultimo libro di Rinaldo Bucchi). Io credo che perlomeno avremmo dovuto mantenere anche in Italia qualche appostamento come luoghi storici delle nostre tradizioni venatorie millenarie di caccia ai colombacci. Si tenga conto poi che catturare colombacci con le reti è un' arte sopraffina e non da certo risultati maggiori in fatto di carnieri di quanto ne possa dare un nostro appostamento. Certo anche loro hanno appostamenti ottimi sulle linee di passo come noi ma non si creda che i carnieri siano esagerati, tutt’altro. I pochi appostamenti sui Pirenei con reti verticali avranno certamente numeri piu’ alti di catture ma è anche vero che ci lavorano decine e decine di cacciatori nei vari ruoli indispensabili in questa forma di caccia molto complessa. L’ho fatta lunga e mi scuso ma volevo infondo dire che non sono gli altri che hanno qualcosa di piu’ ma siamo noi che abbiamo perso per strada aspetti importanti e di valore della nostra tradizione venatoria. Un saluto a tutti.

da Graziano 14/06/2017 12.34

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Guarda che non le biasimo nemmeno io.... buona serata

da Massi 13/06/2017 21.25

Re:Cacciatori e un po' scienziati

È vero quello che dici Massy,le culture le tradizioni sono diverse e allora mi chiedo se per cultura, tradizion, si prendevano a cannonate? Oggi è tutto omologato,tant'è che è consentito credo in tutta Europa, di sparare ai volatili al max con il Cal.12....mi sembra che le spingarde siano sparite, quindi qualcuno lo ha deciso anche per gli altri, per cui non mi riesce di capire come mai ancora si possa consentire la rete. Va beh, ormai quella della rete è una mia fissa...mi sembra una strage autorizzata . Noi al massimo uno, due a ogni tiro, loro a ogni tiro arrivano pure a qualche centinaio...alla faccia della tradizione. Un saluto carissimo

da Carlo rm1 13/06/2017 20.40

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Carlo...hai ragione ! A torto o ragione penso che gli altri paesi per certi aspetti siano "di maglia + larga" solo ed esclusivamente perchè non esiste la cosidetta "caccia sociale".E' diversa l'interpetrazione della proprietà della selvaggina.Onde per cui,si catturano con le reti ( tradizione che non mi piace affatto) ma la maniera e la cultura di/per andare a caccia è diametralmente opposta alla nostra (842 cc docet).Poggio e buca fa pari no ?

da massi 13/06/2017 16.53

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Fantasio ,per i colombacci noi sbbiamo la soia..Colombacci tantissimi......si fanno di quelle scorpacciate alla semina wuando esce il primo germe...

da toni el cacciator 13/06/2017 15.02

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Massy....non mi dire che sei favorevole alla cattura dei Colombacci con le reti. Per il resto a casa nostra già comandano tutti, tutti ci dicono come dobbiamo fare, vedi le direttive europee, e noi non possiamo dire che l'uso delle reti oltre ad essere anacronistico , e, credo deleterio per la specie....specie di cui noi qui in Italia siamo così rispettosi, vedi quanto il club del Colombaccio si preoccupa. Un saluto

da Carlo rm1 13/06/2017 14.39

Re:Cacciatori e un po' scienziati

C'era anche qualche scienziato inglese? Vi avrebbe potuto raccontare perchè loro lo cacciano tutto l'anno. Per la migratoria vale la stessa regola per la stanziale: è l'ambiente che fa la differenza e la migratoria non è manna che cade dal cielo, dipende da quello che c'è in terra e in terra - da millenni - è l'uomo che fa la differenza. per cui, se vuoi le allodole devi far si0' che i grani e i prati siano privi di veleni, curati e gestiti come un tempo, e per i colombacci devono esserci le querce, o i piselli (come in scozia), per le anatre ci vuole acqua pulita, per le tortore girasoli e via e via e via... ergo: se non chiedi al contadino, o glielo imponi con leggi dello stato, o lo paghi perchè risponda alle tue richieste, il risultato non è difficile immaginarlo.

da fantasio 13/06/2017 11.03

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Il problema e' che noi dovremmo allinearci con gli altri paesi,ma siccome l'Italia fa' storia a parte e' presto detto,del resto se non sappiamo comandare neanche a casa nostra ,che li fate a fare questi discorsi delle altre nazioni? Ma allora non avete capito una mazza.

da campa cavallo 13/06/2017 10.10

Re:Cacciatori e un po' scienziati

punto di domanda : ma te permetteresti che altri venissero a comandare a casa tua ? Viceversa,ti sentiresti di dispensare lezioni sul fare d'altri ? io,nella mia semplice umiltà,no !

da massi 13/06/2017 7.35

Re:Cacciatori e un po' scienziati

La caccia alla migratoria ,voi mi insegnate,non è cosa solo nazionale...e allora io dico perché c'è un muro di silenzio intorno ai metodi di caccia praticati in altri paesi?

da Carlo rm1 13/06/2017 6.55

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Il Club è sempre attivo nonostante la mancanza di fondi, nostro l'impegno e l'inizitiva per una caccia migliore e sostenibile, sempre.

da Vasco Feligetti 12/06/2017 22.24

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Un saluto e complimenti ad Enrico e tutti gli intervenuti per l ottimo lavoro svolto. Rimango,come sempre del resto, perplesso e contrario alla questione della nn preapertura,cavallo di battaglia,..... ma fra amici se ne puo sempre discutere.ciao.

da Walt 46. 12/06/2017 14.08

Re:Cacciatori e un po' scienziati

Io non posso digerire che in Spagna - paesi baschi - ancora usano le reti....mi sta bene tutto ma questo non lo digerisco.

da Carlo rm1 12/06/2017 11.55